Non profit

Condono: domani decisione Corte Costituzionale

Alla vigilia della pronuncia sulla costituzionalità del provvedimento, le associazioni ribadiscono la loro contrarietà

di Francesco Agresti

Legambiente, WWF, Fai, Italia Nostra e Inu ribadiscono unitariamente l?illegittimità del condono edilizio alla vigilia del pronunciamento della Consulta che domani dovrà decidere la compatibilità costituzionale di questo mega regalo agli abusivi e all’illegalità. “Questo condono edilizio?, fanno sapere Legambiente, WWF, Fai, Italia Nostra e Inu con una nota congiunta, ?oltre a stimolare un deterioramento dell’idea di legalità in Italia, oltre a degradare il paesaggio e ad aumentare i rischi di dissesto idrogeologico, oltre a fare carta straccia di vincoli e piani regolatori, oltre a essere un regalo alle ecomafie, ha altre due conseguenze evidenti: ingenera la convinzione negli abusivi che il rischio di ripristino della legalità per gli edifici fuorilegge in Italia sia davvero minimo e sospinge verso l’alto il mercato dell’illegalità. Più vasto dei due precedenti?prosegue la nota. ?Questo condono?, riprendono le associazioni, ?varato dal Governo con lo scopo dichiarato di ?fare cassa? si sta rivelando fallimentare anche dal punto di vista finanziario: era stato prospettato un introito per lo stato di 3,8 miliardi di euro, non è attualmente entrato nemmeno un decimo di quella cifra.” A fine febbraio le regioni Campania, Toscana, Emilia Romagna, Marche, Friuli Venezia Giulia, Umbria, Basilicata e Lazio hanno presentato ricorso alla Corte Costituzionale contro il condono. Il supremo organo costituzionale si pronuncerà, appunto, domani. Molte Regioni hanno varato misure legislative rivolte a limitare la portata della sanatoria, compresa la Puglia che, pur non essendo ricorsa, alla Consulta ha anticipato la scadenza del condono al 31 gennaio. “La rivolta delle regioni e di tanti sindaci?, si legge ancora nella nota congiunta delle associazioni ambientaliste, ?sia di centro-destra che di centro-sinistra contro la sanatoria dell’abusivismo, importantissima, dimostra che questo condono piace solo a chi lo ha varato, agli abusivi e alla criminalità organizzata che ha ormai inserito il ciclo del cemento tra i suoi business principali. Tutti gli altri, dagli amministratori a Confindustria e ai costruttori edili, dagli ingegneri agli urbanisti, sino a quella stragrande maggioranza di italiani onesti che la casa l’hanno costruita o acquistata rispettando la legge, lo hanno accolto per quello che è: un danno enorme per il territorio, la legalità, l’economia. ?Per questo?, concludono Legambiente, WWF, Fai, Italia Nostra e Inu, ?auspichiamo che la Corte Costituzionale decida per l’incostituzionalità del provvedimento. Naturalmente se ciò non dovesse avvenire continueremo a dimostrare pubblicamente ai cittadini, con numeri ed iniziative di piazza, come e perché siamo e restiamo contrari a questo sciagurato condono edilizio”.


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