Welfare

Condannato l’omicida del deputato pro senza terra

Il brasiliano João Carlos Batista era il difensore dei senza terra, fu ucciso a Belém nel 1988. Impuniti in mandanti

di Redazione

Si è concluso con una sentenza di condanna a 28 anni di reclusione il processo per l?omicidio del deputato brasiliano João Carlos Batista, ucciso a Belém (nord-est del Paese) il 6 dicembre del 1988. Ieri, a distanza di 13 anni da quel fatto di sangue, – rende noto l’agenzia Misna – il Tribunale di giustizia dello Stato di Pará ha giudicato colpevole Péricles Ribeiro Moreira, al termine di una udienza durata una decina di ore. Decisivi sono stati il riconoscimento dell?arma del delitto da parte di un testimone oculare e la confessione dell?altro esecutore materiale dell?assassinio, Roberto Cirino de Oliveira (ucciso in carcere), il quale affermò durante il proprio processo che il suo complice aveva finito la vittima con un colpo alla testa, proprio davanti alla propria abitazione, nel centro di Belém. Condannato l?omicida, tuttavia, restano impuniti i mandanti che fonti della società civile indicano in due latifondisti. João Batista, infatti, era impegnato come avvocato e uomo politico nella difesa dei diritti degli agricoltori e dei senza terra. Negli ultimi 30 anni, sono ben 707 i lavoratori rurali che sono stati uccisi nell?ambito del conflitto per il possesso della terra. In questo lungo arco di tempo, invece, soltanto un proprietario terriero è finito sul banco degli imputati. Si tratta di Jeronimo Alves Amorim, che nel giugno del 2000 il Tribunale dello Stato di Pará ha condannato a 19 anni e 6 mesi di reclusione, in qualità di mandante dell?omicidio del presidente del Sindacato dei lavoratori rurali di Rio Maria, Expedito Ribeiro de Souza. Nel frattempo, molti degli esecutori materiali degli omicidi sono riusciti a fuggire dai penitenziari nei quali erano stati rinchiusi.


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