Famiglia

Condannati a morire di freddo? L’appello della FIO.psd

Riflessione e appello al Parlamento e alle istituzioni italiane sulla situazione delle persone senza dimora in Italia

di Redazione

Questo il testo della riflessione appello diffusa da Paolo Pezzana, presidente della (Federazione Italiana degli Organismi per le persone senza dimora) FIO.psd

Vivere in strada non è mai una scelta, ce lo insegna l?esperienza dei nostri servizi, quotidianamente in relazione con le persone costrette a vivere in questa situazione, siano esse italiane o straniere, regolari o irregolari, sane o malate. Vivere per strada significa essere vittime dell?insicurezza, di uno sviluppo che sembra aver bisogno di selezionare solo i migliori, i più forti e competitivi, abbandonando al proprio destino chi non ce la fa. Essere abbandonati alla strada, come le cronache tragiche di questi giorni stanno a confermare, può significare essere condannati a morte: accade di inverno, quando qualcuno pare accorgersene, ma accade anche durante il resto dell?anno, nel silenzio e nella solitudine.

E? un emergenza, ma non a causa del freddo; la causa è la cronica mancanza di politiche giuste di accoglienza sociale e solidarietà, capaci di sostenere adeguatamente le persone attraverso servizi in grado di andare oltre la prima accoglienza ed offrire a tutti, proprio a tutti, rispetto, relazioni calde e percorsi di accompagnamento sociale reali ed efficaci. E? questo un modo di garantire diritti costituzionali, è un modo fare sicurezza, è un modo per revocare una condanna a morte silenziosa e meno eclatante di altre ma non per questo meno drammatica. Dal ministero della Solidarietà Sociale del Governo Italiano negli ultimi mesi sono venuti, concreti ed importanti segnali di attenzione per le persone senza dimora, sebbene ancora insufficienti.

Si è deciso di avviare, con il concorso di Istat, Caritas Italiana e FIO.psd, una ricerca seria su chi e quanti sono i senza dimora in Italia e si sono stanziati, in un disegno di legge collegato alla Finanziaria, 10 milioni per costituire un Fondo Nazionale contro le Povertà Estreme. Sono pochi, qualcuno potrebbe dire briciole, ma, rispetto alla totale disattenzione in cui sino ad oggi si versava, vogliamo credere che sia un concreto primo passo, di buon auspicio verso migliori politiche future. Tuttavia quel Disegno di Legge, sebbene collegato alla Finanziaria 2008, non è ancora stato approvato e ad oggi giace in Parlamento neppure ancora calendarizzato.

Portando nel cuore un profondo senso di responsabilità nei confronti delle persone senza dimora, specie di quelle che hanno perso la vita in Italia in questi giorni di feste e freddo, la Federazione Italiana degli Organismi per le persone senza dimora rivolge un accorato ed urgente appello al Parlamento Italiano affinché approvi al più presto il provvedimento collegato alla Finanziaria che rende disponibili risorse per la lotta alla povertà estrema, valutando anche l?opportunità di integrarlo adeguatamente con risorse aggiuntive, come sarebbe doveroso per un Paese che voglia dirsi civile.
Fa appello altresì alle Istituzioni di ogni ordine e grado affinché, ciascuna secondo le proprie competenze, si promuovano sistemi territoriali di intervento a favore delle persone senza dimora stabili e permanenti, finanziati adeguatamente e gestiti in corresponsabile partecipazione tra il settore pubblico e privato. La grave emarginazione adulta non è inevitabile, e non è un problema di pochi; le persone senza dimora sono lo specchio tragico di ciò che ciascuno può diventare nell?odierna società liquida. Occuparsi di loro e della loro accoglienza, come di ogni persona in difficoltà, significa occuparci del nostro comune futuro: è questa la responsabilità unica e suprema per la Politica e per ogni forma attiva di cittadinanza.


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