Formazione

Concorso, ecco uno stralcio dei programmi

Ci proveranno almeno in 160mila. Dovranno dimostrare di saper stare in aula, ma anche di usare il computer e parlare in inglese. Ecco cosa dovranno studiare i futuri prof

di Sara De Carli

La settimana scorsa il MIUR ha incontrato i sindacati a proposito del prossimo concorso per i docenti. È stato confermato che il bando dovrebbe essere varato il prossimo 24 settembre ed essere pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il 25. Si prevede che i candidati che tenteranno il concorso saranno 160mila. La bozza del bando sarà inviata la settimana prossima alle organizzazioni sindacali.

Chi può accedere
Il Ministero ha fornito ai sindacati alcune informazioni generali sulle procedure concorsuali. In particolare ha precisato che potranno partecipare al concorso per la scuola dell’infanzia e per la scuola primaria anche i candidati che hanno conseguito il diploma di scuola o di istituto magistrale entro l’anno scolastico 2001/2002, mentre per la scuola secondaria potranno accedere al concorso, oltre a coloro che risultano in possesso di abilitazione, anche i laureati entro l'anno accademico 2001/02 (lauree quadriennali), o 2002/03 (lauree quinquennali) o 2003/04 (lauree sessennali). Per la scuola secondaria i concorsi saranno banditi solo per le classi di concorso per le quali si prevede la disponibilità di posti.

La preselezione
La prova preselettiva – la novità di questo concorso – durerà 50 minuti e conterrà quesiti che non avranno carattere disciplinare, ma riguarderanno comprensione del testo, logica, conoscenza lingua straniera comunitaria a scelta fra inglese, francese, tedesco, spagnolo. La prova consta di 50 quesiti a risposta multipla così ripartiti:
– capacità logiche 15 domande;
– capacità di comprensione verbale del testo 15 domande;
– competenze informatiche 10 domande;
– conoscenza della lingua straniera 10 domande.

I programmi
Cosa dovrà dimostrare di conoscere un futuro prof? Orizzonte Scuola anticipa le avvertenze ai programmi. Si comincia con “sicuro dominio dei contenuti delle discipline” e “peparazione sui fondamenti epistemologici e conoscenza critica delle discipline”. Subito al terzo posto viene la «conoscenza di una lingua straniera comunitaria». Man mano compaiono anche «conoscenza dei modi e degli strumenti idonei all'attuazione di una didattica integrata e personalizzata, coerente con i bisogni formativi dei singoli studenti, in particolare di quelli diversamente abili» e «competenze digitali relative all’utilizzo dei programmi: Word, Excell, Outlook, Power Point».

La prova orale
La prova orale – recita letteralmente il documento del Miur – «ha per oggetto le discipline di insegnamento comprese nella classe di concorso e valuta la padronanza delle medesime da parte del candidato, la capacità di progettazione didattica, anche con riferimento alle TIC e agli studenti con bisogni speciali.
La prova orale consiste:
a) in una lezione simulata, della durata di 30 minuti, su una traccia estratta dal candidato 24 ore prima della calendarizzazione della sua prova orale. A tal fine la commissione predispone un numero di tracce pari a tre volte il numero dei candidati. Le tracce estratte sono escluse dai successivi sorteggi;
b) in un colloquio immediatamente successivo, della durata massima di 30 minuti, nel corso del quale sono approfonditi i contenuti, le scelte didattiche e metodologiche della lezione di cui alla lettera a).
La prova orale accerta le competenze di trasmissione delle discipline di insegnamento comprese nella classe di concorso per cui si concorre, nonché le competenze informatiche e di conversazione nella lingua prescelta dal candidato».
 

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