Famiglia

Conciliazione famiglia-lavoro, il modello Lombardia

Presentati due bandi per imprese e donne

di Redazione

 
Un bando per lo start up d’impresa destinato anche all’imprenditoria femminile, un bando specifico destinato a cofinanziare progetti per la promozione delle pari opportunità, almeno uno per ogni provincia lombarda, quasi 7milioni di euro ottenuti dal Governo, in attuazione dell’intesa con il Ministero delle Pari Opportunità, per rafforzare gli accordi territoriali con incentivi alle persone e alle imprese.
Sono alcune delle iniziative annunciate ieri dal presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, nel suo intervento alla seduta del Comitato strategico Donna-Famiglia-Lavoro, che si è riunito all’Auditorium Gaber.
In questa occasione, aperta ai cittadini, alle imprese, agli enti e alle associazioni, sono stati presentati e discussi i primi risultati della consultazione on-line sulla conciliazione famiglia-lavoro lanciata il 15 novembre 2010 e sono state confrontate le proposte operative.
Hanno partecipato ai lavori del Comitato il ministro per l’Istruzione, Università e Ricerca, Mariastella Gelmini, gli assessori regionali alla Famiglia, Conciliazione, Integrazione e Solidarietà Sociale, Giulio Boscagli e all’Istruzione, Formazione e Lavoro, Gianni Rossoni.
Il presidente Formigoni, illustrando le iniziative che Regione Lombardia intende varare entro poche settimane, ha spiegato che il bando per l’imprenditoria femminile è un pacchetto per finanziare l’imprenditorialità e stimolare iniziative economiche, semplificando e strutturando i vari strumenti oggi
attivi per accompagnare le nuove imprese lungo le fasi più critiche: la definizione del business plan, l’avvio dell’impresa e il suo consolidamento.
“La conciliazione – ha sottolineato il presidente Formigoni – è al centro della nostra politica: sappiamo che non è un problema di facile soluzione e che è una rivoluzione con tempi lunghi ma auspichiamo che questo Comitato Strategico –  che è quello della Regione più produttiva d’Italia e con una delle più alte percentuale di occupazione femminile – possa fungere da ‘incubatore’ per politiche valide su tutto il territorio italiano”.
Del Comitato, insediato quattro mesi fa alla presenza del ministro per le Pari Opportunità Mara Carfagna, fanno parte 40 esponenti del mondo dell’imprenditoria, delle parti sociali e delle associazioni familiari.

LA CONSULTAZIONE – Al questionario on line hanno risposto 1560 cittadini e 160 tra Enti e imprese, un “campione” significativo di ciò che pensano i cittadini in materia di conciliazione dei tempi famiglia – lavoro.
In base alle risposte date ai questionari emergono alcuni dati, messi in evidenza dal presidente Formigoni: l’alta percentuale di cittadini e cittadine che condividono contenuti e proposte del libro verde, soprattutto in merito alla necessità di un cambiamento culturale e alla richiesta di un maggiore investimento sulle risorse degli individui e della comunità; il bisogno di sostegno espresso – soprattutto dalle donne lavoratrici – in merito alle due aree di cura legate all’infanzia e alla non autosufficienza e su tutti assume particolare rilevanza il tema della flessibilità oraria come strumento di conciliazione tra la vita lavorativa e quella
familiare (chiesta dal 98,4% dei partecipanti alla consultazione). Il dettaglio dei risultati è già disponibile sul
sito www.famiglia.regione.lombardia.it .
“Innovare nel campo della conciliazione – ha detto il presidente Formigoni – significa per me adottare misure che consentano di non avvertire più la vita lavorativa come ostacolo alla vita familiare, né la vita familiare come ostacolo a quella lavorativa”.
“Il tema centrale – ha specificato l’assessore Rossoni – è la contrattualità aziendale di secondo livello sul piano territoriale: Regione Lombardia può inserirsi nella sfida del welfare contrattuale che, al tempo stesso diventa fattore di competitività per le imprese. Da un lato si favorisce la volontà di fare famiglie, dall’altro si consente alle aziende di competere usando lo strumento della flessibilità degli orari e migliorando le condizioni di lavoro con sicure ricadute positive anche sulla produttività e sulla qualità”.
Di qui la proposta di estendere e migliorare la Dote Conciliazione, già sperimentata, come strumento in grado di offrire servizi alle persone e garantire una premialità alle aziende che favoriscono la conciliazione”.
Regione Lombardia è comunque avanti su questo tema, coma ha ribadito l’assessore Boscagli: “Stiamo organizzando due focus group, uno sull’organizzazione del lavoro, quindi con approfondimenti sulla contrattazione di secondo livello, ed un altro sulle reti territoriali, per favorire nuove forme di welfare. Oggi, oltre alla necessità di diffondere i nidi aziendali, le politiche di conciliazione devono tenere conto
anche della gestione degli anziani che, in molte famiglie, sono assistiti a casa e richiedono tempi di lavoro flessibili. Regione Lombardia fa la sua parte, ponendo la centralità della famiglia e della persona al centro delle sue politiche”.


Qualsiasi donazione, piccola o grande, è
fondamentale per supportare il lavoro di VITA