Welfare

Concertazione. Salta subito il tavolo sindacati-Confindustria

Ieri sera la rottura, della Cgil, con Cisl e Uil prima ancora che Confindustra. Oggetto del contendere, la revisione dei modelli contrattuali. Cronaca di una serata tesa e reazioni

di Ettore Colombo

ROMA – NOSTRO SERVIZIO E’ naufragato subito, ieri sera, in viale dell’Astronomia, a Roma, dopo nemmeno dieci minuti di colloquio, il dialogo vero, non quello costruito dai media e fatto di flirt e ammiccamenti (“il patto di Serravalle”) tra Confindustria e la Cgil. La delegazione di Corso d’Italia ha lasciato l’incontro a quattro (presenti anche Cisl e Uil) contestando il documento ricevuto da Confindustria nella parte relativa a “moderazione salariale e politiche contrattuali”. Guglielmo Epifani è stato netto: “Se il documento resta quello – ha spiegato livido il leader della Cgil uscendo dall’incontro – non si va avanti”. Estrefatti non solo i massimi rappresentanti di Confindustria, ma anche Cisl e Uil, che avevano comunque discusso con la Cgil del problema, nei vari incontri e telefonate preliminari, mentre nella bozza provvisoria presentata da Bombassei (Confindustria) per cominciare a discutere era noto dal giorno prima che sarebbe stato affrontatato anche il tema del rinnovo dei sistemi contrattuali, questione su cui le confederazioni hanno già avviato una discussione al loro interno e su cui si erano dette disponibili, insieme, almeno a iniziare un confronto con Confidustria. Sembra anche che siano volate parole grosse, quando i tre leader sindacali si sono riuniti a discutere tra loro a porte chiuse, in una saletta contigua, per poi ripresentarsi davanti al vertice di Confidustria solo Cisl e Uil mentre la Cgil imboccava la porta d’uscita. Si è così consumata, davanti a taccuini e telecamere, la rottura. Del dialogo con Confindustria, per ora, ma anche – forse – dell’unità sindacale. Le reazioni ufficiali degli altri protagonisti lasciano trasparire il mix tra sorpresa (comune anche a Montezemolo, dicono) e irritazione. Pezzotta sembra quasi raccomandarsi: “Questa volta ditelo che non sono stato io a rompere..”. I racconti a microfono spento aggiungono qualcosa in più. Intanto, che il documento ricevuto da Confindustria verrà ripresentato in una versione corretta, sulla base delle osservazioni ricevute al tavolo dai due sindacati presenti (“ma crediamo e speriamo di interpretare le posizioni anche della Cgil”). Anche sul punto contestato, quello del modello contrattuale. Ma senza eliminare il riferimento all’avvio del confronto ad ottobre: Cisl e Uil sono favorevoli, pur precisando che si parla di un “avvio” della discussione con Confindustria. Le due confederazioni insistono sul fatto che il confronto interno – è stato da poco istituito un gruppo di monitoraggio interconfederale sul modello contrattuale – ha tempo fino ad allora di svilupparsi. E non hanno intenzione di cedere con Confindustria sull’inserimento di una “clausola di salvaguardia” che metta al riparo i rinnovi aperti da eventuali cambiamenti (quelli temuti dalla Cgil) in corso d’opera. Resta un grosso punto interrogativo. Pur dando credito alla possibilità di un ritorno al tavolo della Cgil, la prossima settimana rischia di essere fuori tempo massimo per presentarsi con una posizione congiunta sindacati-Confindustria all’atteso confronto con il Governo sul Dpef. L’irritazione di Pezzotta pare dovuta proprio a questo: nell’accesa discussione con Epifani, il leader della Cisl avrebbe fatto più volte appello al “senso di responsabilità, viste le condizioni del Paese”. LA REZIONE DI GUGLIELMO EPIFANI (CGIL): “DOCUMENTO INACCETTABILE” Uscendo dalla sede romana di Confindustria Epifani sottolinea che “non si può dire che bisogna rifare gli assetti della contrattazione senza prima verificare se c’è una posizione comune tra Cgil, Cisl e Uil e senza soprattutto interferire nei rinnovi contrattuali aperti”. Questo perché, spiega il leader della Cgil, “nel momento in cui ci si siede al tavolo senza un punto di vista comune, va da sé che diventa più difficile rinnovare qualsiasi contratto e siccome ci sono contratti che sono scaduti da molti mesi, se non si rinnovano questo rappresenta un problema”. LA REAZIONE DI LUIGI ANGELETTI (UIL): “UNA ROTTURA INCOMPRENSIBILE” Sulla rottura del tavolo di confronto tra sindacati e Confindustria, Angeletti afferma: “I motivi addotti dalla Cgil non li abbiamo assolutamente compresi, ci sembrano francamente privi di valore”. “La Cgil – spiega Angeletti – si è alzata dicendo che non era disposta a stabilire la data, non il merito, con la quale si poteva aprire un confronto, parliamo di settembre o ottobre sul nuovo sistema di contrattazione”. Nel documento di Confindustria “sui contratti – spiega Angeletti – si stabilisce solo una data di avvio di una discussione”. In merito ai contratti ancora aperti, il leader della Uil assicura che “avevamo assolutamente chiarito che tutti i contratti aperti devono essere chiusi prima di aprire il confronto”. LA REAZIONE DI SAVINO PEZZOTTA (CISL): “LA CGIL PONE VETI INACCETTABILI” Al termine dell’incontro il leader della Cisl si mostra irritato. “Dopo mesi che parliamo di una necessità del confronto sui temi importanti per il Paese, dopo mesi che dicevamo che bisognava arrivare al confronto con il governo con una posizione comune – spiega Pezzotta – credo che quello che è successo oggi è incomprensibile”. Iniziare un confronto sui temi contrattuali nel mese di ottobre “ci sembrava una cosa razionale – dice il leader della Cisl – non ho capito perché si sono alzati. Abbiamo tante responsabilità, sappiamo che il governo deciderà una manovra pesante e presentarci con un accordo con gli imprenditori serve a cambiare la situazione”. Quanto ai punti da rivedere nel documento stilato dalla Confindustria, Pezzotta sottolinea che all’Associazione degli imprenditori è stato chiesto di “modificare alcune posizioni sulle privatizzazioni e sul bonus occupazionale. Abbiamo chiesto – aggiunge – un riposizionamento del documento”. Dunque per il segretario generale della Cisl “se qualcuno vuole sfuggire al confronto lo dica con molta chiarezza”. “Se si vuole che la Commissione unitaria – sottolinea Pezzotta – finisca il suo lavoro va benissimo ma se c’è la volontà in un mese si fa tutto. Noi non vogliamo perdere l’occasione di una disponibilità di Confindustria ad aprire il confronto. Io spero che si recuperi perché noi abbiamo un dovere verso il Paese”. BOMBASSEI (CONFINDUSTRIA): “SI CHIARISCANO PRIMA TRA LORO” Un nuovo incontro tra Confindustria e sindacati ci sarà la prossima settimana. E’ Alberto Bombassei, vicepresidente dell’associazione imprenditoriale, ad annunciarlo al termine della riunione di stasera caratterizzata dall’abbandono della Cgil. Argomento che Bombassei non approfondisce: “Non so cosa sia successo, mi auguro che si possa recuperare il confronto con tutto il sindacato” dice. E aggiunge: “Credo che un chiarimento sia necessario tra le organizzazioni sindacali”. Il documento presentato da Confindustria, sottolinea, è “condiviso nella stragrande maggioranza”. Su altri punti sono state presentate delle osservazioni (da Cisl e Uil, visto che la Cgil non è proprio tornata al tavolo a 4 dopo il fallimento della valutazione interna) che, almeno in parte, saranno accolte. La concertazione è partita male? “Non benissimo – risponde Bombassei – ma nessuno si era illuso. Speriamo di recuperare la prossima settimana”.


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