Cultura

Con “Trame” si entra nel cuore del Mediterraneo e delle stragi del ’93

Dalle logiche permeanti l’attività delle mafie internazionali che gestiscono i traffici illegali nel bacino del Mediterraneo, tra cui le tratte migratorie, simili a quelle delle mafie italiane autrici delle stragi del 1993. Temi che animeranno la dodicesima edizione di “Trame. Festival dei libri sulle mafie”, che quest’anno sarà anche ospite del Salone del Libro di Torino in quanto uno dei cinquanta eventi editoriali degni di nota in tutta Italia. A dare risalto ai diversi momenti dell'evento ci sarà anche VITA in qualità di media partner

di Gilda Sciortino

Non poteva essere un tema diverso da quello scelto per l’edizione 2023 di “Trame. Festival dei libri sulle mafie in programma dal 21 al 25 giugno a Lamezia Terme. Con "Mediterraneo. Crocevie di mafie, migrazioni, sogni”, la dodicesima edizione di un appuntamento ormai irrinunciabile nel panorama editoriale italiano, quindi non solo per la Calabria, quest’anno mette sul piatto una serie di riflessioni irrinunciabili attraverso scrittori nazionali e internazionali, giornalisti, esponenti delle Istituzioni e della società civile, che con i loro libri daranno voce alle storie e alle culture di un vasto e multiforme crocevia di popoli, esplorando le insidie, i traffici e le cronache più attuali delle rotte che lo attraversano.

«Consideriamo che il Mediterraneo storicamente è stato definito la culla della civiltà – afferma Nuccio Iovene, presidente della “Fondazione Trame” -. Non sono, infatti, pochi gli storici che dicono che è nato proprio dallo spostamento degli uomini, di persone, da una sponda all’altra. Continua a essere da un lato un elemento che coltiva speranze, sogni, opportunità per chi fugge da fame, mutamenti climatici, guerre; dall’altro, ci pone davanti a un cambiamento epocale che va gestito».

Un tema, quello attorno al quale si animerà il festival, che vuole offrire occasioni di riflessione a partire da numerosi eventi storici anche molto recenti, come l’arresto di Matteo Messina Denaro.

«L’altro elemento cardine di quest’anno è il 1993 – prosegue Iovene -. Sono trascorsi esattamente trent’anni dal tentativo di esportare la strategia stragista della mafia fuori dalla Sicilia, con gli attacchi, avvenuti a Roma, Firenze e Milano, al patrimonio artistico del nostro Paese, che hanno, inoltre, causato 10 vittime innocenti. Uno dei registi di quella stagione è stato Matteo Messina Denaro e la sua cattura non può che essere l’occasione per ripensare a quello che è accaduto in quegli anni, ma anche per interrogarci su cosa sarà la mafia dopo di lui».

In via di definizione, ma come sempre ricco e articolato, sarà il programma dell’edizione 2023 del festival che quest’anno aggiunge una novità. Sarà, infatti, sarà raccontato e promosso dal Salone del Libro di Torino che si terrà dal 18 al 22 maggio, a un mese dal suo svolgimento in Calabria. Una scelta non dettata dal semplice fatto che si tratta della vetrina più importante per il mondo dell’editoria del nostro Paese, che ospita festival che, da Nord a Sud, sulle isole, in provincia, in città, al mare e in montagna, illuminano con i libri e la letteratura il nostro Paese. Contribuirà a dare ulteriore risalto ai diversi momenti, attraverso i quali "Trame" si animerà, anche VITA, in qualità di media partner.

«Quest’anno il "Salone del libro di Torino" ha lanciato la call “Luci sui festival” – conclude Iovene – grazie alla quale “Trame” è entrato a fare parte della rosa di cinquanta eventi legati all’editoria in tutta Italia. Un progetto, il cui obiettivo è quello di mettere in connessione e offrire visibilità a manifestazioni e iniziative culturali che ogni anno, su tutto il nostro territorio, danno vita a momenti in cui lettori e lettrici, autori e autrici hanno la possibilità di ritrovarsi e di arricchirsi. Ne siamo orgogliosi, ovviamente consapevoli di avere ancora più responsabilità».

Un appuntamento non da poco, quello di Torino, che servirà a ingranare la marcia e dare il via a un evento culturale dedicato ai libri sulle mafie, promosso e fortemente voluto dalla Fondazione Trame e dall’associazione "Antiracket Lamezia Onlus", impegnate tutto l’anno con attività finalizzate alla sensibilizzazione e all’esercizio dei valori di cittadinanza attiva e legalità, che riconoscono nella memoria storica il monito per l’impegno civico presente.

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