Welfare

Con Spazio Vita la riabilitazione diventa completa

Un luogo dedicato ai pazienti con lesione spinale che, accanto alle cure sanitarie, viene data la possibilità di riprogettare la propria vita

di Carmen Morrone

Oggi è stata dato l'annuncio pubblico della posa della prima pietra per la realizzazione di Spazio Vita, di cui Luca Barisonzi  (in foto) è testimonial. Il Direttore dell’Unità Spinale Tiziana Redaelli ha evidenziato che «la realizzazione del centro Spazio Vita rappresenta il completamento del progetto di riabilitazione globale che caratterizza l’Unità Spinale Unipolare (USU). L’esperienza maturata durante i primi dieci anni di esistenza dell’USU ha dimostrato che l’affiancamento di attività socio integrative al normale percorso di riabilitazione favorisce rilevanti benefici psicologici, di socializzazione e di autonomia».

Allo Spazio Vita, 500 metriquadrati, si svolgeranno tutte le attività socio-integrative del percorso di riabilitazione. «Vorremmo che fosse operativo dal 2014 – ha spiegato Giovanna Oliva di AUS Niguarda -.  Il Centro si rivolge a coloro i quali sono stati colpiti da un trauma cosi invalidante come la lesione al midollo spinale o che convivono dalla nascita con una disabilità come la spina bifida e vuole dare la possibilità di rimettersi in gioco, lavorare sulle loro abilità residue, fare arte, musica, informatica, sport, insomma riprendersi la vita. Il Centro permetterà di ampliare notevolmente le attività già presenti in Unità Spinale, oggi fortemente limitate dalla mancanza di spazio e consentirà di aprirle anche alle persone para tetraplegiche già dimesse presenti sul territorio lombardo».  «Spazio Vita rappresenta un bell’esempio di sussidiarietà, dove il terzo settore si integra con l’istituzione pubblica – conclude Oliva-. Per anni infatti AUS Niguarda ha sostenuto con le proprie risorse questi protocolli, per dimostrare quanto siano importanti per le persone con lesione al midollo spinale, in quanto, come recita l’OMS, la salute non è solo assenza di malattia ma lo stato di benessere psico fisico della persona; ora crediamo che sia arrivato il momento che le istituzioni si assumano i compiti a loro precipui, riconoscendo la validità delle attività socio integrative e assumendosene l’onere, tenendo conto del risparmio in costi sanitari e sociali che una persona ben presa in cura comporta. Questo il messaggio che lanciamo oggi ai rappresentanti istituzionali presenti».

Marco Zuccollo, Presidente ASBIN, ha invece posto l’accento sulla sinergia creatasi tra le associazioni che hanno lavorato insieme al progetto: solo il lavoro in rete permette di raggiungere cosi importanti obiettivi. Le attività socio integrative già oggi sono seguite da numerosi ragazzi con Spina Bifida.
 

Molti i privati, le aziende e le fondazioni chehanno permesso di giungere fin qui, come l’ufficio tecnico dell’Azienda Ospedaliera, che ha collaborato fin dall’inizio per facilitare l’avvio dei lavori, lo Studio Cocozza srl che sta seguendo la progettazione gratuitamente e l’Immobiliare Cave Sabbia di Trezzano che gratuitamente eseguirà gli scavi. Un particolare ringraziamento a CMB e Progeni, imprese concessionarie per la riqualificazione dell’Ospedale di Niguarda, per la loro preziosa collaborazione e disponibilità totale nel sostenerci in questo percorso.
Per ultimare la struttura e poter partire con le attività occorrerà però che altri partner ci sostengano, creando una filiera della solidarietà, contribuendo anche attraverso la fornitura di beni strumentali o arredi.

Oggi i beneficiari della Unità Spinale Niguarda sono:

280 Bambini con lesione midollare in degenza o day hospital
400 Bambini e ragazzi del Centro Spina Bifida
300 Pazienti l’anno ricoverati in USU sia come degenza ordinaria che come day hospital, più del 30% provenienti da fuori regione
200 Pazienti l’anno afferenti dall’esterno
Ex Pazienti e persone para tetraplegiche e con Spina Bifida esterne, che desiderano partecipare ad attività specifiche
Famigliari dei pazienti e di persone con lesione midollare o Spina Bifida


 


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