Persone

Con questo non-editorale Riccardo Bonacina lanciò VITA

Nei giorni del lutto e delle memoria per la morte del fondatore di VITA, siamo andati a riprendere il primissimo editoriale del giornale, datato 27 ottobre 1994. Che non era il punto di vista del direttore, secondo i canoni editoriali soliti, ma l'annuncio che quello spazio sarebbe stato riservato ai lettori

di Giampaolo Cerri

Il primo numero di VITA porta la data del 27 ottobre 1994. A pagine 3 si trova l’editoriale che però non si chiama così ma “lettera”, perché Riccardo Bonacina ha pensato quello spazio, il primo e più importante, come riservato al lettore. E infatti il titolo è “Caro direttore ti scrivo”. In poche righe, al colmo delle fatiche di un numero zero, Bonacina licenzierà quel primissimo settimanale dalla redazione romana di Via Umbria, ricapitolando le ragioni profonde di quell’avventura umana e professionale.

Caro Direttore ti scrivo,

dalla prossima settimana questa pagina sarà a vostra disposizione.

“Vita” è, infatti, un giornale senza editoriale. Non c’è perché “Vita” non nasce per propagandare qualche idea o filosofia. Non abbiamo padroni che debbano lanciare qualche prodotto o cercare consenso per qualche nuova o antica formazione politica. “Vita” nasce per raccontare la realtà di milioni di cittadini che oggi non sono rappresentati, non sono visibili nel gran circo dei mass media, occupato a raccontarci i veleni o le chiacchiere dei Palazzi.

Noi crediamo, invece, che la vita concreta di migliaia e migliaia di persone, di gruppi, di assciazioni, di movimenti, sia la sola realtà che oggi vale la pena di raccontare. È una vita ricca, densa, energica, piena di difficoltà e insieme di tensioni ideali, piena di iniziative di progetti, di opere concrete.

Per questo già da pagina tre sarete voi a scrivere il giornale, con lettere, interventi, che facciano irrompere nel dibattito brani reali, concreti, della nostra vita di ogni giorno, della vita delle nostre famiglie, delle nostre città.

È solo la prima di tante pagine che scriveremo insieme a voi lettori che ci sostenete, che ci leggete. Tra la redazione e i lettori, in questo giornale, davvero non c’è di mezzo niente. Se non una pagina bianca da scrivere assieme. Far nascere un’impresa editoriale senza protezioni e dalla parte della vita è stato per noi un atto di coraggio che affidiamo alla tua passione per un’informazione libera e civile.

Ora tocca a te.

Riccardo Bonacina

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