Cultura

Con questo atlante si ribalta il pianeta

Da vent’anni una rete internazionale di ricercatori descrive le nazioni e i problemi internazionali adottando il punto di vista del Terzo mondo.

di Antonietta Nembri

NCome sarà guardare alla Terra mettendosi a testa in giù? Rovesciando cioè i luoghi comuni, la consueta prospettiva che ci è fornita dalla cultura occidentale (libri, giornali, tv), in cui siamo immersi? Ce lo mostra la voluminosa Guida del Mondo – Il mondo visto dal Sud 1999/2000, (Emi – Editrice missionaria italiana, pagg. 624, lire 80 mila), la prima opera che analizza lo ?stato del pianeta? (la storia, la società, la politica, l?ambiente, la demografia, la deforestazione, la sanità…) adottando un punto di vista terzomondiale.
Dall?Afghanistan allo Zimbabwe, tutti i Paesi del mondo vengono setacciati, analizzati, sezionati, tenendo conto non solo della loro storia e dei tradizionali indicatori statistici, ma anche – per esempio – di ?dipendenza alimentare?, ?debito estero?, ?uso della terra?, ?spese militari?. Un libro insomma che rende ragione al sottotitolo orgogliosamente esibito in copertina: ?Un?opera alternativa di consultazione?. E di veramente alternativo c?è il fatto che non è il ?nord del mondo? a parlare, a descrivere e a raccontare la storia del pianeta, ma sono esperti del Sud: una rete internazionale di ricercatori e associazioni coordinati dall?Instituto del Tercer Mundo di Montevideo.
La Guida del Mondo viene pubblicata ogni due anni dal 1979 in spagnolo, dal 1984 in inglese e ora, per la prima volta, anche in italiano. «Anziché esprimere ciò che piace e ciò che non piace a quelli che stanno al potere, la Guida del Mondo ha scelto fin dalla sua prima edizione di essere serva dei poveri, dei discriminati, dei dimenticati, di quelle maggioranze che, alla vigilia della Rivoluzione francese non possedevano alcun privilegio ed erano chiamate ?terzo stato?, e in seguito, per analogia, sono state definite ?terzo mondo?», scrive nella prefazione il direttore dell?istituto di Montevideo, Roberto Bissio, che tra gli ?ingredienti? necessari per compilare un?opera così ambiziosa cita anche «i rapporti quotidiani della Rete del Terzo Mondo (il più influente gruppo internazionale di difesa dei diritti umani nel Sud), le notizie trasmesse dall?agenzia cooperativa di informazione Inter Press Service e i contributi di decine di gruppi di cittadini che costituiscono un Sistema di Supervisione su sviluppo sociale e promozione della donna».
Prima di affrontare nazione per nazione le sfide del terzo millennio, la guida presenta un ?Bilancio del XX secolo? con approfondite schede su biodiversità, deforestazione, cambiamenti climatici, acqua, demografia. Su quest?ultimo capitolo si affronta il tema del controllo demografico (noto cavallo di battaglia delle società evolute) in modo disincantato, ricordando come la crescita media annua della produzione mondiale di alimenti negli ultimi 20 anni supera il 3 per cento, mentre l?incremento demografico si colloca globalmente appena sopra il 2 per cento. «Ciò dimostra la falsità», si legge, «dell?idea diffusa negli anni ?60 che per vincere la fame è necessario tenere sotto controllo la crescita demografica». E sono diversi i capitoli, come quello sulla ?Spirale infinita del debito?, che leggono i dati dalla parte del Sud del mondo e non dei padroni del vapore che risiedono nel Nord industrializzato e ?civilizzato?. Anche la storia è letta in modo innovativo, senza i pregiudizi dei testi occidentali in cui la storia di Africa e America Latina viene fatta iniziare con l?arrivo degli europei. Ma gli spunti sono tanti, e rendono la Guida, oltre che opera di consultazione fondamentale, un libro persino di piacevole lettura. ?

E tra i libri spunta una ong: il Cesvi
L?ong Cesvi è presente con un suo stand alla 40esima edizione della Fiera del Libro di Bergamo, in svolgimento fino al 2 maggio (orario 9-24, ingresso gratuito) al ?Sentierone?, il viale della passeggiata della città lombarda. In particolare i cooperanti e i volontari del Cesvi presentano nell?occasione, alla saletta incontri del Balzer, le attività di educazione interculturale allo sviluppo nella scuola di base. «È il secondo anno consecutivo», commenta il segretario generale del Cesvi, Maurizio Carrara, «che la nostra organizzazione partecipa a questa manifestazione; lo scorso anno fummo presenti con la campagna Sos Corea: in mezzo a tanti libri, ottenemmo un successo strepitoso e moltissime persone ci avvicinarono per informarsi sulle nostre attività. Quest?anno, inoltre, presenteremo la campagna per la cessazione del conflitto nel Kosovo, come già riportato anche sulle pagine di ?Vita?». Intanto il Cesvi continua la raccolta fondi, attraverso il conto corrente 324244 e il numero verde 800.036.036 per donazioni con carte di credito (causale ?aiuto profughi kosovari?). Infine, l?Ufficio aiuti umanitari dell?Unione europea (Echo) ha affidato al Cesvi 250 mila euro per realizzare sette centri di accoglienza per i profughi kosovari nel Sud dell?Albania. Informazioni: Cesvi, telefono: 035243990;
cesvi@una.org

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