Sostenibilità

Con Novamont i pasti ad alta quota sono sempre più green

La linea aerea svedese Malmö Aviation ha recentemente introdotto sui suoi voli un nuovo contenitore per il catering in Mater Bi

di Redazione

La linea aerea svedese Malmö Aviation ha recentemente introdotto sui suoi voli un nuovo contenitore per il catering destinato ad abbattere significativamente il problema dello smaltimento dei rifiuti della ristorazione di bordo.

La nuova soluzione è opera di Iggesund, cartiera svedese specializzata nella manifattura di prodotti in cartone – rivestito e non – per i settori del catering, dell’alimentare e della cosmesi e partner di lunga data di Novamont, in collaborazione con Omikron, società attiva nella produzione di imballaggi per il catering.
Oltre alla scatola, realizzata in Invercote – cartone in fibra vergine -, la soluzione prevede un vassoietto in Invercote Bio, destinato a contenere il cibo fresco, ricoperto tramite extrusion coating con Mater- Bi, la bioplastica prodotta da Novamont completamente biodegradibile e compostabile.

Grazie all’impiego del Mater-Bi, il vassoio, confezionato in atmosfera modificata per garantire la freschezza del cibo, può essere raccolto insieme agli avanzi e conferito agli impianti di compostaggio e di digestione anaerobica, che trasformano il rifiuto umido in biogas e compost.

«L’impiego combinato di cartone e bioplastica conformi agli standard europei di compostabilità garantisce un perfetto adeguamento del nuovo contenitore alla normativa degli attuali sistemi di riciclo e di quelli futuri», ha dichiarato Jonas Adler, commercial manager of the Invercote Bio products from Iggesund.
Il Mater-Bi – la famiglia di bioplastiche biodegradabili e compostabili prodotte da Novamont – sta diventando uno dei materiali di riferimento per il packaging alimentare e per il catering in virtù delle sue caratteristiche di biodegradabilità e compostabilità, che rappresentano un vero e proprio valore aggiunto nel caso di prodotti contaminati da avanzi di cibo e il cui riciclo sarebbe poco probabile o non economico.

«Sono sempre di più le organizzazioni e gli individui che si pongono il problema del “fine vita” di tanti prodotti di utilizzo quotidiano e, quindi, della produzione e dello smaltimento dei rifiuti. Noi crediamo che le bioplastiche possano rispondere, in parte, alla soluzione di alcuni aspetti di questa questione, grazie alla possibilità di essere avviate al compostaggio assieme alla frazione organica», ha sottolineato Catia Bastioli, amministratore delegato di Novamont.

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