Cultura

Con la Street Art rivivono le opere rubate al Castelvecchio

Lo scorso 19 novembre al Museo Civico Castelvecchio sono state trafugate 17 opere. Un gruppo di street artist anonimi lancia su Facebook il progetto #iononmilasciofregare e nelle città italiane compaiono i murales dei dipinti rubati. Vita.it intervista il gruppo di artisti

di Anna Spena

Dalla “Dama delle licnidi” di Peter Paul Rubens alla “Sacra famiglia con una santa” di Andrea Mantegna. Dal “Ritratto di ammiraglio veneziano” della Bottega di Domenico Tintoretto alla "Madonna della quaglia" del Pisanello. Sono solo alcune delle opere rubate lo scorso 19 novembre al Museo Civico di Castelvecchio a Verona. Uno dei più grandi furti che la storia dell’arte italiana ricordi. Ma due mesi dopo l’accaduto due artisti romani non ci stanno e lanciano su Facebook il progetto #iononmilasciofregare. Il gruppo (anonimo) poco alla volta si è allargato e i murales delle opere rubate stanno apparendo in alcune città italiane come Napoli, Lecce, Roma. «Questo furto è un danno pesante che ricade su tutta la comunità. L’obiettivo del progetto è quello di spostare tutta l'attenzione sui vari Tintoretto, Caroto, Pisaniello… Loro non possono parlare per noi, noi invece possiamo dare voce a loro ed è questo che stiamo facendo», dicono a Vita.it.

Da Quante persone è composto oggi il vostro gruppo gruppo?
Non c’è un numero preciso. Pensiamo da tutte quelle che partecipano, dipingendo e mettendo a disposizione uno spazio. Tutte quelle che diffondendo il nostro appello insomma.

Siete tutti street artisti?
Siamo tutti artisti, ognuno a modo suo.

Com'è nata l'idea del progetto #iononmilasciofregare?
Dall'incontro di un "artista da cavalletto" con uno "street artist", uno ha manifestato questa urgenza, l'altro poi ha proposto di fare una chiamata alle armi pubblica. Poi un altro ha pensato di sfruttare il momentaneo interesse per l'arte pubblica e un altro ha proposto l'anonimato e un altro ancora ha messo a disposizione un muro e un altro ha cominciato a scrivere…. è un progetto in divenire…

In quante e quali città avete realizzato i lavori?
Al momento ci risultano lavori a Roma, Firenze, Lecce, Napoli e Benevento. Ma è probabile ce ne siamo anche altri in giro per l’Italia. A volte mandano loro le foto alla nostra pagina Facebook, altre invece veniamo a conoscenza da soli dei lavori perché tutte le immagini hanno l’hashtag #iononmilasciofregare. Questo è un progetto libero, noi lo abbiamo solo promosso chiedendo di mantenere l'anonimato.

Perché l’anonimato?
L’obiettivo è quello di spostare tutta l'attenzione sui vari Tintoretto, Caroto, Pisaniello… Loro non possono parlare per noi, noi invece possiamo dare voce a loro ed è questo che stiamo facendo.

Che cos'è la Street Art oggi?
A nostro avviso è una serie molto diversificata di pratiche libertarie nelle quali non c’è alcuna mediazione tra opera dell'artista e il suo pubblico. Piuttosto oggi si chiama Street Art qualsiasi cosa fatta per strada o peggio realizzata in un contesto che si auto dichiara “street”.

Per voi ha anche un valore sociale?
La Street Art è un atto sul territorio, quindi e' un atto politico a prescindere dalle intenzioni e dallo stile dell'autore. Ma il nostro non e' un progetto di street art, e' un progetto di arte pubblica, partecipata, libera.

Cosa fa VITA?

Da 30 anni VITA è la testata di riferimento dell’innovazione sociale, dell’attivismo civico e del Terzo settore. Siamo un’impresa sociale senza scopo di lucro: raccontiamo storie, promuoviamo campagne, interpelliamo le imprese, la politica e le istituzioni per promuovere i valori dell’interesse generale e del bene comune. Se riusciamo a farlo è  grazie a chi decide di sostenerci.