Cultura

Con la mia fotografia ho rapito i ciechi dal buio

Gael Turine, fotoreporter sociale, ha reso protagonisti i non vedenti africani emarginati da tutti. I suoi scatti sono in mostra a Milano fino a ottobre

di Barbara Fabiani

C?è un?Africa che non si arrende, che non aspetta assistenza dall?esterno ma che riunendo le sue forze è capace di andare ?oltre il buio?. A raccontarci quest?altra parte del continente dimenticato è Gael Turine, promessa del fotogiornalismo sociale, in un reportage sulle cooperative di ciechi in Africa occidentale che è in mostra a Milano con il titolo, appunto, di ?Oltre il buio?. La cecità nei paesi poveri è molto peggio che una malattia, è una maledizione. Di questo sono convinti i parenti delle persone colpite da oncocercosi, causata dalla puntura di una mosca, dal glaucoma, dal tracoma, dalle cataratte; che altro potrebbe aver portato simili sventure se non una stregoneria? Persa la vista, i malati sono abbandonati dai propri familiari e poi dalla comunità intera, che così pensa di isolare il sortilegio. A questo punto intervengono le cooperative di ciechi, create e gestite da non vedenti africani; comunità di mutuo aiuto dove vivono insieme e apprendono, ad esempio, a pescare o a coltivare un orto senza l?aiuto della vista. I prodotti e i proventi del lavoro sono divisi tra tutti i partecipanti alla cooperativa.
Le belle foto di Gael Turine, scattate tra il 1998 e il 2000 in diversi viaggi in Costa d?Avorio, Mali, Burkina Faso e Guinea, sono capaci di trasmettere ottimismo e energia vitale cogliendo momenti di vita quotidiana fatta di gesti recuperati dal buio e vissuti con gioia. Nella sua carriera di fotoreporter sociale Turine ha spesso collaborato con ong internazionali, come Medicins Sans Frontieres, Sos Faim ed ora con Cbm-Missioni cristiane per i ciechi nel mondo, che è il promotore di questa mostra. Molte delle cause della cecità nei paesi poveri potrebbero essere controllate e gli effetti delle malattie ridotti con un maggiore investimento in termini sanitari e sociali; a queste carenze la Cbm, fondata nel 1908 dal pastore protestante Ernst Christoffel, cerca di far fronte in 108 paesi del mondo. Tra gli sponsor della mostra anche la Merck Sharp & Dohme, un esempio di impegno positivo di una casa farmaceutica che fornisce gratuitamente alla Cbm il Mectizan, il farmaco di cui è sufficiente assumere una pillola l?anno per scongiurare il rischio di cecità per la terribile oncocercosi.

?Oltre il Buio? 12 sett/6 ott. Centro Culturale
San Fedele, via Hoepli 3 A/B Milano
Info: CBM Italia 0272093670

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