Politica
Con la camicia verdebsul fronte anti povertà
«Porteremo il nostro contributo su un tema che ci sta a cuore», annuncia bErica Rivolta. «Valorizzare il volontariato è la nostra sfida»
di Redazione
C he ci fa una fedelissima di Alberto da Giussano sul fronte anti povertà? La deputata in camicia verde Erica Rivolta da Erba («una comunità con 120/130 associazioni, anche se siamo famosi per ben altri motivi»), dove è anche assessore e dirigente di una casa di riposo per anziani, si stupisce dello stupore. «La solidarietà e la cultura sono temi che ci appartengono, anche se quando ne parliamo spesso i nostri interlocutori strabuzzano gli occhi». Eppure la sorpresa di leggere il suo nome fra i promotori del neonato integruppo parlamentare «sulle politiche di aiuto allo sviluppo e di lotta alla povertà» rimane. «Succede un po’ quello che capita a Pontida dove tutti intervistano quei personaggi un po’ folcloristici con la lancia in pugno e l’elmetto in testa e nessuno si fila quelli come me. Gente normale che si veste in modo normale».
Vita: Onorevole, è il suo momento: perché ha promosso l’intergruppo parlamentare sulla povertà?
Erica Rivolta: Per portare il mio contributo e quello della Lega su una tematica che riteniamo importante. Senza alcuna ideologia e alcun pregiudizio.
Vita: Fino ad ora però la questione povertà non è stata in cima alla lista delle priorità del Carroccio. Siamo di fronte a una svolta?
Rivolta: Ancora pregiudizi. Intorno al mondo della Lega circuitano diverse organizzazioni che si occupano di cooperazione internazionale. Sul lungo periodo credo che convenga sostenere le popolazioni locali piuttosto che trasformarle in disperati in un Paese estraneo.
Vita: Il governo che voi sostenete però si appresta a dimezzare le risorse destinate alla cooperazione allo sviluppo. Come la mettiamo?
Rivolta: Occorre razionalizzare gli interventi. Anche in questo campo non è più il tempo degli sprechi. E poi ci sono anche le nuove povertà. Le famiglie monoparentali e i padri soli per esempio. Anche queste sono povertà. Poi ci sono i nostri anziani. Non dimentichiamocelo.
Vita: Gli ultimi dati della Caritas però dicono che un povero su due risiede al Sud?
Rivolta: Questo non toglie che ci siano tanti poveri anche al Nord. Dove, fra l’altro, il costo della vita è superiore.
Vita: A Verona il suo collega di partito Flavio Tosi si è inventato le panchine anti barboni. Barboni del Nord, ovviamente?
Rivolta: È vero, ma non credo che la strada maestra sia quella del sostegno economico degli indigenti. Che poi, spesso, i pochi soldi che hanno vanno a giocarseli alle corse o li spendono al bar.
Vita: Quali sono allora le fondamenta del suo piano anti povertà?
Rivolta: Il punto centrale è la valorizzazione delle esperienze associative e di volontariato, presenti, soprattutto, nel Settentrione. È questa la vera barriera contro il dilagare delle povertà. E oltre all’esistente va fatto un lavoro di formazione dei giovani partendo dalle scuole e dalle famiglie in modo che i nostri ragazzi prendano confidenza fin da piccoli con organizzazioni di volontariato.
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