Politica

«Con l’esecutivo il tavolo è aperto, ma basta rinvii»

Vasco Errani, presidente della Conferenza delle Regioni, si aspetta un confronto vero, che porti a intese sostanziali...

di Maurizio Regosa

Una fase delicata nel rapporto fra Stato e Regioni. Non è così, presidente Errani? «Abbiamo posto una questione, cioè costruire un impianto concordato e condiviso nella Conferenza Stato-Regioni per quello che riguarda l?utilizzo dei fondi sulle politiche sociali, relative alle diverse componenti di queste politiche. Su questa posizione stiamo svolgendo un confronto con il governo per arrivare a intese relative all?integrazione fra politiche regionali e locali e politiche nazionali».

Vita: Tutta colpa della riforma interrotta del Titolo V?
Vasco Errani: È esattamente questo il ragionamento. Attraverso accordi di programma sull?utilizzo delle risorse delle politiche sociali è possibile recuperare le competenze delle Regioni e delle autonomie locali.

Vita: A quando la conferenza unificata?
Errani: Attualmente abbiamo dei tavoli di lavoro comuni con il governo. Si sta lavorando. Una volta arrivati a una sintesi, auspico quanto prima il passaggio definitivo alla conferenza unificata.

Vita: A suo parere qual è il nodo principale?
Errani: Il nodo fondamentale è questo: le risorse, che anche la Finanziaria ha messo a disposizione sui diversi fondi che incrociano le politiche sociali, debbono avere una programmazione condivisa con le Regioni e le autonomie locali. Questo ci consentirà di realizzare l?integrazione di cui le parlavo prima.

Vita: Non è strano che un governo di centrosinistra non abbia un buon dialogo con le Regioni che sono in maggioranza di centrosinistra?
Errani: In questi mesi abbiamo fatto importanti passi. E raggiunto intese molto significative, come ad esempio il Codice delle autonomie che finalmente imposta una relazione fra Comuni, Province, Regioni e Stato imperniata su un chiarimento delle competenze. Per cinque anni è stata bloccata qualsiasi applicazione del Titolo V e questo ha prodotto tensioni e problemi che bisogna risolvere. Se lei mi chiede se tutto è risolto, la risposta è assolutamente no. C?è ancora molto da fare nella direzione di una leale collaborazione fra Stato, Regioni e autonomie. Se nel 2007 riusciremo a fare questo passo in avanti. potremo partire con la Finanziaria 2008 in uno schema e in un quadro innovativo e positivo. Naturalmente si tratta, in questi mesi, di chiudere intese vere e sostanziali.

Vita: È ottimista?
Errani: Non sono né ottimista né pessimista. Abbiamo impostato un lavoro e sono qui per verificarlo fino in fondo. Se darà un buon esito rispetto alle richieste delle Regioni, come io auspico, daremo un giudizio positivo. Diversamente prenderemo le nostre iniziative di conseguenza.

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