Economia
Con il primo Bond “Serie Speciale Banca Prossima” sostenute 160 organizzazioni
La raccolta, che si è conclusa lo scorso 6 dicembre, ha permesso di finanziare in pochi mesi progetti di utilità sociale per un totale di 40,13 milioni di euro. Intesa Sanpaolo e Banca Prossima hanno rinunciato rispettivamente allecommissioni di collocamento e alle spese di istruttoria.
di Redazione
Il collocamento del Prestito è avvenuto con un tasso pari al 2% lordo annuo, inferiore ai tassi di mercato di obbligazioni Intesa Sanpaolo di pari durata; il minor rendimento per il sottoscrittore è stato interamente trasferito a beneficio delle organizzazioni non profit finanziate.
In una fase congiunturale caratterizzata anche per il Terzo Settore dall’incertezza economica e dalle difficoltà di accesso al credito, la raccolta del primo bond “Serie Speciale Banca Prossima” ha consentito di contribuire alla ripresa degli investimenti del Terzo Settore in tutta Italia, grazie al contributo di 2.650 sottoscrittori, il 94% dei quali persone fisiche.
Le regioni “capofila” nella raccolta sono risultate la Lombardia (29,4% del totale collocato), la Toscana (11,44%), la Campania (10,77%) e il Piemonte (9,47%).
Le realtà del Terzo Settore finanziate sono altrettanto distribuite su tutta Italia, con progetti di utilità sociale che vanno dall’assistenza sanitaria ai servizi di pronto soccorso, dalla promozione della cultura e dell’arte alle attività di accoglienza, dall’inserimento lavorativo di soggetti svantaggiati alla ristrutturazione di spazi parrocchiali, dal sostegno alla ricerca scientifica al finanziamento di progetti di cooperazione in Paesi in via di sviluppo.
Nella tabella allegata, pubblicata sul sito www.bancaprossima.com nella sezione news, sono riportate tutte le organizzazioni beneficiarie, con i relativi importi erogati e le finalità sociali degli interventi.
17 centesimi al giorno sono troppi?
Poco più di un euro a settimana, un caffè al bar o forse meno. 60 euro l’anno per tutti i contenuti di VITA, gli articoli online senza pubblicità, i magazine, le newsletter, i podcast, le infografiche e i libri digitali. Ma soprattutto per aiutarci a raccontare il sociale con sempre maggiore forza e incisività.