Sostenibilità

Con “1000 tetti solari” vince il fotovoltaico sociale diffuso

Presentato a Perugia il positivo bilancio dei primi cinque anni di vita del progetto “1000 Tetti solari”. La società proprietaria degli impianti e il consorzio di cooperative ABN a fianco dei privati per affrontare le modifiche introdotte dalla nuova normativa

di Redazione

Positivo il bilancio a cinque anni dall’avvio del Progetto “1000 Tetti Solari” che vede coinvolte 1500 famiglie umbre che hanno saputo raccogliere la sfida di misurarsi con forme di energia elettrica alternative. Alla presenza della responsabile dell’omonima società, proprietaria degli impianti, Ada Sciuti Russi, e di Andrea Fora, neo-presidente del consorzio di cooperative ABN di Perugia (53 presenti in molte regioni di cui 29 in Umbria, con un fatturato aggregato di circa 70milioni di euro e circa 12mila addetti impiegati in coop sociali tra cui 1.500 lavoratori cittadini portatori di svantaggio), sotto la cui egida si è sviluppato il percorso di durata ventennale, è stato tratto un bilancio dell’esperienza valutata più che positivamente per quello che da più parti è stato definito un progetto di fotovoltaico sociale diffuso. Nell’incontro, oltre che del positivo bilancio dell’attività di questi cinque anni si è anche affrontato il tema delle novità normative introdotte dalla Delibera 578 del 12/12/2013 dell'Autorità per l'Energia Elettrica ed il Gas (Aeeg).

«Primo in Italia ad essere realizzato e capace di istituire una vera e propria centrale elettrica di privati in Umbria, di potenza complessiva pari a 4,5 MW, con un impatto minimo sul territorio a livello ambientale, il progetto è stato finora in grado di produrre più di 5 milioni di kWh all'anno con consistente abbattimento di emissioni di CO2 e un risparmio di 9.000 kg. al giorno per 20 anni» ha detto Fora. «Ma i risultati più lusinghieri sono stati per le famiglie che hanno “prestato” i propri tetti, vedendosi garantita la fruizione dei vantaggi derivanti dalla presenza di un impianto fotovoltaico (a fronte di un esborso di 700 euro circa per gli adempimenti iniziali di natura amministrativa contro un investimento di 15.000 euro se avessero realizzato l’impianto autonomamente) e di un abbattimento dei costi energetici, compreso tra i 500-700 euro l'anno, determinato dall'autoconsumo e dall'incasso del contributo in Conto Scambio GSE, pari ad un valore economico compreso tra i 250-350 euro/ anno per famiglia».

A complicare un po’ l’iter del progetto dal gennaio scorso è stata in verità l’attuazione della Delibera 578 del 12/12/2013 dell'Autorità per l'Energia Elettrica ed il Gas (AEEG). I chiarimenti li ha forniti Ada Sciuti Russi: «Le modifiche normative hanno imposto che il cliente finale ritornasse titolare del contratto di fornitura elettrica (contratto fino a oggi a nome della società “1000 Tetti Solari”) e che lo stesso potesse scegliere un nuovo fornitore elettrico tra quelli operanti nel mercato libero dell'energia o nel mercato di maggior tutela. Tuttavia, a distanza di tre mesi dall'avvio delle attività amministrative, il primo bilancio della trasformazione può ritenersi positivo: è stato infatti completato il caricamento delle 1.500 anagrafiche sul portale del GSE e sono già pervenuti 1.300 addendum circa firmati. Parallelamente, dopo la firma della modifica contrattuale da parte degli utenti, la società “1000 Tetti Solari” sta per volturare le convenzioni GSE permettendo agli stessi di continuare ad incassare il contributo in Conto Scambio, direttamente da parte del GSE, qualsiasi sia l'operatore elettrico scelto».

L’utente d’ora in avanti con una propria password potrà monitorare autonomamente gli importi dovuti dal GSE.

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