Lavoro sociale
Comunità sociosanitarie, nuovo contratto per 135mila
Sono quelle aderenti a Uneba, il maggior raggruppamento non profit nel settore, che ha firmato venerdì l'accordo con le organizzazioni sindacali. Parla Degani, presidente dell'Unione in Lombardia: «10% di aumento nel triennio ma ora Regioni ed enti locali ne tengano conto»
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Nuovo contratto per 135mila. Tanti sono i lavoratori del settore sociosanitario che beneficeranno del rinnovo contrattuale siglato venerdì dalle organizzazioni sindacali e da Uneba, il raggruppamento numericamente più importante – oltre 2mila – di comunità socio-sanitarie del Terzo settore.
Venerdì, «tanto Uneba, con il voto del Consiglio nazionale, quanto i sindacati hanno dunque approvato e confermato l’ipotesi di rinnovo firmata il 20 dicembre 2024».
La nota prosegue spiegando che «il nuovo contratto copre il triennio 2023-2025 e rappresenta la continuità del nostro contratto di lavoro, firmato dal 1983 e sempre rinnovato, un vero contratto di riferimento per il settore sociosanitario».
Che cosa garantisce l’accordo
Sul valore di questa intesa e sulle novità che introduce, abbiamo sentito Luca Degani, che presiede Uneba Lomabardia.
«L’accordo garantisce, per il triennio 2023/25, un aumento a regime di oltre il 10%», spiega, «importante anche l‘attenzione alla parità di genere, al supporto alla tutela da comportamenti violenti nei luoghi di lavoro ed alle nuove professioni in ambito sociosanitario in particolare per i fragili e la cronicità».
Il presidente lombardo aggiunge che il contratto «si applica a tutto il comparto dei servizi di Rsa, oltre che alle altre realtà residenziali, domiciliari e diurne per le fragilità ed anche per la presa in carico della cronicità territoriale. Tra questi anche agli ospedali di comunità ed alle case di comunità».
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Sensibilizzare Regioni ed enti locali
Naturalmente, trattandosi di realtà che lavorano su committenza pubblica, sarà necessario che la Pubblica amministrazione che mette a gara servizi per gli anziani, ne tenga conto, senza cioè che i maggior costi vengano scaricati sulle famiglie degli assistiti.
Degani lo conferma: «Ora, in collaborazione col sindacato, auspichiamo di attivare risorse economiche da parte delle Regioni e degli enti locali a favore di questi servizi per la sostenibilità economica di questi importanti aumenti».
La foto in apertura è di Danilo Balducci per Agenzia Sintesi.
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