Famiglia

Comunità, nessuna esclusa

Lo psichiatra Nicola Carlesi annuncia il suo programma. "Drogarsi non è un diritto. Ma la tolleranza zero sarà solo verso chi spaccia."

di Redazione

Nicola Carlesi, 54 anni, primario psichiatra all?ospedale di Vasto , in provincia di Chieti, ex parlamentare di An nella scorsa legislatura, membro della direzione generale e responsabile del dipartimento sanitario del partito. È lui il fantino su cui Fini ha puntato per condurre al successo il suo cavallo di battaglia: la riforma della legge sulle tossicodipendenze, che a giorni comincerà la fase cruciale del suo iter parlamentare. Un traguardo che Carlesi cercherà di tagliare con in pugno le redini del Dipartimento nazionale per le politiche antidroga. Una carica che il professore abruzzese ha ereditato dal prefetto Pietro Soggiu, defenestrato in sordina nello scorso aprile. Carlesi, giunto a Roma con la fama da proibizionista ?duro e puro?, in questa intervista espone il manifesto del suo programma di governo delle politiche di lotta alle tossicodipendenze. Vita: Una nomina a sorpresa la sua. O se l?aspettava? Nicola Carlesi: No davvero. Vita: Da Soggiu a Carlesi, cosa cambia? Carlesi: Il prefetto dirigeva una struttura di missione, io dovrò mettere in piedi un vero e proprio dipartimento che sarà composto da quattro uffici: un osservatorio epidemiologico, un ufficio per la gestione della quota del 25% del Fondo nazionale antidroga, un settore che si occuperà dei contatti internazionali e un ufficio che terrà i rapporti con il territorio coinvolgendo sia le comunità terapeutiche, sia le forze di polizia. Vita: Approfondiamo il tema della dotazione finanziaria. Il suo dipartimento quante risorse amministrerà? Carlesi: 25 milioni di euro l?anno, un quarto del Fondo nazionale antidroga. Il restante 75% rimane alle Regioni. I nostri fondi serviranno a finanziare progetti presentati dai ministeri che coordineremo. Vita: Quali saranno i primi passi del suo mandato? Carlesi: Tre punti prima di tutto: l?elaborazione di un piano nazionale di intervento contro il consumo di droga. Il supporto all?iter della legge Fini. E l?organizzazione, nei primi mesi del prossimo anno, della IV Conferenza nazionale sulla droga. La prossima Finanziaria dovrà contenere un capitolo ad hoc per finanziare questo evento. Vita: E la morìa delle comunità messe in ginocchio dalla mancata riscossione dei crediti che vantano nei confronti dello Stato? Carlesi: È vero. Le grandi comunità come san Patrignano riescono a sopravvivere in modo autonomo, le piccole invece hanno bisogno del nostro sostegno. Vita: Se la sente di prendere un impegno in questo senso? Carlesi: Il problema è che i 75 milioni di euro destinati alle Regioni finiscono nel calderone della spesa sanitaria, quindi non c?è certezza che siano destinati alla lotta contro le tossicodipendenze. Oggi come oggi non abbiamo in mano alcuno strumento di coercizione. Mi auguro che nella prossima Finanziaria e durante la discussione della legge Fini si stabiliscano livelli minimi di assistenza ai tossicodipendenti validi per tutto il territorio nazionale, e si uniformi l?ammontare delle rette per stare in comunità. E non mi vengano a parlare di federalismo! Vita: Intanto però i soldi finiscono sempre ai ?soliti noti?, per dirla con il suo predecessore. Carlesi: Condivido. Privilegiare una comunità a discapito di un?altra sarebbe un errore. Terremo aperto un tavolo di confronto con tutte le realtà più importanti: la Fict, San Patrignano, don Gelmini, don Mazzi. Nessuno sarà escluso. Vita: Lei mantiene toni bassi, ma intanto la proposta Fini viene reclamizzata a colpi di slogan sulla ?tolleranza zero?. Carlesi: È passato un messaggio distorto: solo chi spaccia incorrerà in sanzioni penali. Detto questo, il disegno di legge è da discutere. Non c?è nulla di blindato, anche le tabelle delle quantità minime sono rivedibili. Quello che non è negoziabile è la filosofia di del provvedimento: le droghe fanno male e drogarsi non è un diritto. Vita: Nella scorsa legislatura lei era famoso in Parlamento per le sparate contro l?utilizzo terapeutico del metadone. È sempre della stessa idea? Carlesi: Nessuna sparata. Ritengo semplicemente che il metadone sia una sostanza psicotropa che non può servire a mantenere uno stato di cronicità. Vita: Ha appena concluso la redazione della relazione annuale per il Parlamento. Cosa emerge? Carlesi: L?aspetto più allarmante è il consistente incremento dell?uso della cocaina fra gli adolescenti.


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