Cultura
Comunità islamica: “Papa benvenuto a Brescia”
I rappresentanti musulmani della città lombarda hanno scritto al pontefice in occasione della sua visita: "Preghiamo con lui, quel Dio unico in cui tutti crediamo"
di Redazione
“Intendiamo partecipare alla gioia della cittadinanza bresciana per la visita di Papa Benedetto XVI dando il nostro più cordiale benvenuto al Papa”. Questo l’inizio del messaggio con cui la Comunità islamica di Brescia ha accolto il pontefice nella sua visita in città domenica 8 novembre.
“Questa nostra sincera partecipazione scaturisce dalle parole dell’Altissimo nel Corano: ‘troverai che i più prossimi nell’amore per i credenti sono coloro che dicono: <In verità siamo cristiani>, perchè tra loro ci sono uomini dediti allo studio e monaci che non hanno alcuna superbia’ e dalle parole del Profeta Muhammad (pace e benedizione su di Lui e su tutti i Profeti) che disse: ‘Chiunque creda in Dio e nel Giorno del Giudizio onori il suo ospite’: certamente, in questi giorni, non vi è ospite più sentito ed onorato di Papa Benedetto XVI in visita nella nostra città”, prosegue la nota della Comunità islamica bresciana.
La lettera fatta pervenire a Benedetto XVI si conclude all’insegna dell’ecumenismo: “È quindi a nome della Comunità islamica di Brescia ed in nome di Dio, quel Dio Unico in cui tutti noi crediamo, pur nella diversità delle nostre confessioni religiose, che porgiamo il nostro sincero augurio di benvenuto al Papa, augurandogli un soggiorno gradito e pregando con Lui e con tutta la Comunita ecclesiastica di Brescia affinchè la nostra società non perda quei valori umani e spirituali che l’hanno contraddistinta e che l’amore per il bene ci aiuti a contrastare l’impoverimento spirituale che affligge il mondo moderno ed è alla base di molti dei suoi problemi”.
Nessuno ti regala niente, noi sì
Hai letto questo articolo liberamente, senza essere bloccato dopo le prime righe. Ti è piaciuto? L’hai trovato interessante e utile? Gli articoli online di VITA sono in larga parte accessibili gratuitamente. Ci teniamo sia così per sempre, perché l’informazione è un diritto di tutti. E possiamo farlo grazie al supporto di chi si abbona.