Analisi

Comunità energetiche, dalla finanza a impatto gli strumenti per fare ecosistema

È quanto emerge dalla ricerca promossa da Social impact agenda per l'Italia. La presidente Giovanna Melandri: «Il punto è avviare sperimentazioni condivise e innovative nei sistemi territoriali, mettendo a punto soluzioni di finanza a impatto che preservino l'obiettivo di sostenibilità economica delle cer, amplificandone il contributo alla transizione verde e al tempo stesso potenziandone gli impatti sociali positivi»

di Alessio Nisi

impatto

Le comunità energetiche rinnovabili (anche note con l’acronimo cer) rappresentano una soluzione percorribile per favorire la transizione energetica, in grado di aumentare la capacità di generazione distribuita e di abbracciare i principi della just transition, secondo cui lo sviluppo sostenibile deve essere perseguito includendo i territori e i settori più vulnerabili agli impatti della transizione. A oggi lo sviluppo delle cer è stato in gran parte reso possibile grazie a sovvenzioni e a competenze fornite principalmente dalle organizzazioni del Terzo settore. 

È necessario scalare

A questo punto di sviluppo è diventato però fondamentale aumentare la scalabilità e la replicabilità dei progetti, spesso complessi a causa della natura multi-stakeholder e delle necessità burocratiche e amministrative. Quali sono gli strumenti più adatto per lo sviluppo di realtà così complesse? Quelli legati all’impact investing, ovvero la messa a disposizione di capitale dedicato a iniziative realizzate con l’intento di generare un impatto sociale e ambientale misurabile e allo stesso tempo, di produrre un ritorno economico per gli investitori.

Quali soluzioni di impact investing

Ma quali soluzioni in particolare? Per capirlo dobbiamo andare alla ricerca di cosa sono le cer, quali sono gli elementi che le identificano, i loro modelli di business e le modalità di misurazione degli impatti ambientali e sociali.

È l’obiettivo che si è posto Comunità energetiche rinnovabili a impatto. Modelli e strumenti di impact investing per la transizione giusta, ricerca promossa da Social impact agenda per l’Italia – Sia con il contributo di Amundi, Coopfond, Gruppo cooperativo cgm e Intesa Sanpaolo, realizzato da Bip in partnership con Azzeroco2, Bonellierede, Està, Kyoto club. QUI per il report completo.

Strumento finanziari utili in una logica di ecosistema

«È uno studio utile», chiarisce Paolo Venturi, direttore Aiccon e e membro del comitato scientifico Sia, «che vuole fornire elementi pratici per far crescere gli investimenti, ma che vuole anche alimentare lo studio e la conoscenza, elementi fondamentali per ridurre le asimmetrie informative e ridurre le incertezze». Le cer, aggiunge, sono realtà non standardizzate, nuove, «neo-mutualiste, che hanno nel loro obiettivo il ri-fare comunità con metodi innovativi».

In questo contesto gli strumenti finanziari, precisa, «devono essere parte integrante dell’ecosistema che vanno a finanziare».

Presentazione dei risultati della ricerca “Comunità Energetiche Rinnovabili a impatto. Modelli e strumenti di impact investing per la transizione giusta”, progetto di Social impact agenda per l’Italia con il contributo di Amundi, Coopfond, Gruppo cooperativo cgm e Intesa Sanpaolo. Nel video Paola Bellotti, direzione sostenibilità e sviluppo Coopfond, Sabina Bellione, direttore tecnico area progettazione, Cgm, ⁠Giovanni di Corato, ceo, Amundi re Italia sgf

Merito creditizio e ricorso garante

«Per chi investe nelle cer», spiega Giuseppe Dasti, coordinatore desk energy & utilities Intesa Sanpaolo, «le problematiche sono legate al merito creditizio, con una grande variabilità, al ricorso garante, con una situazione altrettanto articolata, alla individuazione dei flussi di cassa che possono consentire il rimborso del debito».

L’impact investing per lo sviluppo delle cer

«Siamo molto lieti dell’interesse riscosso dalla ricerca Sia sulle “comunità energetiche rinnovabili ad impatto” presso l’ecosistema degli investitori impact, sia degli stakeholder che dei soggetti istituzionali» sottolinea Giovanna Melandri, presidente Sia e global ambassador Gsg impact, «ciò ci conferma nella nostra intuizione e nell’impegno che continueremo a profondere su un tema complesso ma promettente: l’impact investing per lo sviluppo di cer sui territori».

Sperimentazioni condivise e innovative nei sistemi territoriali

Il punto, sottolinea Melandri, «è avviare sperimentazioni condivise e innovative nei sistemi territoriali, nel mercato e nel quadro regolatorio, mettendo a punto soluzioni di finanza a impatto che preservino l’obiettivo di sostenibilità economica delle cer, amplificandone il contributo alla transizione verde e al tempo stesso potenziandone gli impatti sociali positivi, per alimentare uno sviluppo genuinamente ancorato ai territori e alle comunità.

Per Melandri, i risultati dello studio «mettono già sul tavolo alcune istanze e prospettive concrete di lavoro, su cui Sia si impegna per i mesi a venire, come sempre in chiave di apertura e collaborazione con l’intero ecosistema».

Impact investing, mercato in crescita

Negli ultimi anni, il mercato dell’impact investing ha registrato una significativa evoluzione nel panorama finanziario europeo  con investimenti in asset non quotati che hanno raggiunto la cifra di 190 miliardi di euro.

∫Anche grazie al contributo di istituzioni, governi e investitori più sensibili all’adozione di pratiche sostenibili, anche nel nostro paese il mercato del finanziamento a impatto ha confermato una tendenza positiva con una crescita degli asset under management del +33% dal 2021 al 2022 e il raggiungimento di 9,279 milioni di euro di patrimonio gestito nell’ambito della finanza a impatto, secondo uno studio del 2023 curato dal Politecnico di Milano e Sia.

La ricerca nel dettaglio

La ricerca ha risposto alla necessità di identificare le soluzioni di investimento e finanziamento a impatto più efficaci all’interno del contesto delle cer attraverso un’analisi approfondita che ha tenuto insieme la contaminazione di saperi e messo in dialogo una ricca rete di stakeholder.

Sono stati inizialmente identificati gli elementi caratterizzanti delle cer, dalla configurazione giuridica a quella tecnologia e di business e, in secondo luogo, gli strumenti di impact investing più rilevanti in ambito cer e le metodologie per la misurazione degli impatti ambientali e sociali.

Per questo obiettivo, sono stati analizzati i principali casi studio e le buone pratiche di comunità energetiche rinnovabili attive in Piemonte (cer Le Vallette), Campania (cer San Giovanni a Teduccio) e Calabria (cer “Critaro”).

Dal cer idealtipo alle pratiche compatibili

Le interviste a operatori finanziari e ai protagonisti delle associazioni di categoria, della Pubblica amministrazione, enti di ricerca e del Terzo settore, combinata alle simulazioni tecnico-economiche delle cer di diverse configurazioni, ha consentito l’identificazione di opportunità e criticità dell’adozione di pratiche di impact investing nell’ambito dei progetti cer quanto la definizione delle cer idealtipo, caratterizzate da un modello economico-finanziario remunerativo e capace di generare un valore positivo per la comunità sia in termini ambientali che sociali.

Sulla base della capacità di ciascuna cer di soddisfare i requisiti della definizione di idealtipo e sulla base delle simulazioni tecnico-economiche condotte, sono emersi alcuni idealtipo:

Strumenti ad alta compatibilità

In seguito, sono stati identificati gli strumenti di impact investing ad alto potenziale di compatibilità con le cer idealtipo individuate, i cui criteri di allineamento considerano: la capacità economica, la robustezza giuridico-finanziaria, la natura e gli obiettivi del soggetto beneficiario e del soggetto finanziatore e i requisiti dello strumento finanziario.

Un modello per la misurazione di impatto

Inoltre, è stato è stato proposto un modello per la misurazione di impatto che abbina a ciascuna categoria impatto il rispettivo sdg, cioè l’obiettivo di sviluppo sostenibile per il quale è atteso il più rilevante contributo, così da offrire l’opportunità di valutare quali tra gli indicatori proposti risultino siano in linea con il proprio scopo, i propri membri centrali per numerosità, il ruolo ricoperto nella cer ed eventuali requisiti di misurazione dell’impatto a cui la cer è soggetta.

Le raccomandazioni

Infine, per aumentare il livello di fiducia sia da parte dei potenziali membri costituenti che degli investitori, dal coinvolgimento degli stakeholder in fase di intervista e analisi dalla ricerca sono emerse alcune raccomandazioni per gli operatori finanziari, tra cui: seguire attivamente lo sviluppo delle cer fin dalle fasi iniziali di creazione.

Le partnership. Costruire partnership che coinvolgano tecnici con competenze relative al settore energetico, ma anche alla gestione e alla governance, creando sinergie in grado di rispondere alle molteplici sfide insite nelle cer. Promuovere soluzioni di engagement e sensibilizzazione dei membri verso comportamenti di consumo orientati all’energia rinnovabile prodotta dagli impianti.

Strumenti dedicati. Adottare strumenti finanziari ad hoc per le comunità energetiche, che sappiano valorizzare la generazione di valore sociale e ambientale di questi soggetti, degli stakeholder coinvolti.

In apertura foto di Aditya Saxena per Unsplash. Nel testo foto e video di Alessio Nisi. Le immagini della ricerca sono dell’ufficio stampa Social impact agenda per l’Italia

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