Non profit

Comunisti e squilibrati: i cooperanti secondo Boniver

Margherita, psichiatra delle ong...

di Paolo Manzo

? questo abbiamo pensato in molti leggendo le strabilianti dichiarazioni del sottosegretario agli Esteri, Boniver, responsabile per l?Asia e in missione, a un anno dallo tsunami, nelle aree colpite dal maremoto. L?ex delfina di Craxi, oggi in Forza Italia, commentando un articolo di Liberation ha detto testuale: «Nei lunghi anni di esperienza nella cooperazione internazionale ho incontrato molti volontari che rientrano nelle tre categorie tracciate dal quotidiano francese», ossia: opportunisti, avventurieri e idealisti. «Ma a queste», ha aggiunto la Boniver in un?intervista a Libero, «aggiungerei una quarta categoria, diffusa soprattutto fra gli italiani: quella degli estremisti politici. Che provengono da gruppi extraparlamentari della sinistra». Chi come noi di Vita vive a stretto contatto con gli espatriati italiani di Cesvi, Avsi, Intersos, Coopi, Cosv e di centinaia di altre organizzazioni non governative italiane, c?è rimasto di sale. Perché, lo sanno anche i sassi, per operare all?estero in aree assai disagiate, per usare un eufemismo (dal Darfur all?Afghanistan, passando per lo Sri Lanka?), si fanno corsi preparatori e si superano selezioni draconiane. E poi, a volere per forza di cose dare un connotato politico all?estremismo, si rischia di confondere destra e sinistra? Inoltre, come se non bastasse, dalle colonne del quotidiano diretto da Feltri, il sottosegretario ha confessato di aver conosciuto tra i nostri cooperanti «anche dei veri e propri squilibrati. Probabilmente, il fatto di vivere per anni, in situazioni al limite dell?umano, può creare queste forme di alienazione». A questo punto, aggiungiamo noi, probabilmente il fatto che le Tigri Tamil abbiano tentato, sul finire del 2005, di abbattere l?elicottero su cui viaggiava ha fatto perdere l?equilibrio alla Margherita nazionale. Da lei, figlia di diplomatici, una caduta di stile imperdonabile? L?Italia supera gli Usa … …in tirchieria. Già, perché nella Finanziaria approvata a fine 2005 Roma è ultima nelle classifiche internazionali dei Paesi ricchi. Così tirchi che con l?ultima finanziaria destiniamo al terzo mondo e alla guerra all?Aids 392 milioni di euro: 15 in meno di quelli distribuiti come premio natalizio ai dipendenti del ministero dell?Economia. Eravamo secondi, tra i taccagni, dopo gli Usa. Ora siamo in testa: diamo ai disperati lo 0,11% delle nostre ricchezze. Sette volte meno di quanto ci siamo impegnati a dare, sottoscrivendo gli Obiettivi del Millennio delle Nazioni Unite. Vergogna!


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