Economia

COMUNI. I bilanci non sono trasparenti

Lo rivela una ricerca della Fondazione Civicum

di Redazione

di Costantino Coros

Il comune con il miglior bilancio è quello di Trento: con un voto superiore a sei, in una scala da uno a dieci, precede Firenze e Roma che hanno ottenuto una valutazione superiore al cinque. Questi dati, contenuti nella “Prima edizione del rating sulla trasparenza dei bilanci dei Comuni Italiani”, sono stati presentati oggi a Roma dalla Fondazione Civicum in collaborazione con PricewaterhouseCoopers, Deloitte, KPMG e Ernst & Young.

 

L’indagine, analizzando i bilanci di 23 città, significative per livello demografico ed economico, ha calcolato che i comuni per far funzionare la sola macchina amministrativa spendono in media il 27% dei fondi a disposizione, pari a 3 miliardi di euro l’anno. Roma, Torino e Venezia sono le più virtuose perché spendono solo il 20% mentre Palermo è la più spendacciona con il 39%.

Secondo gli autori dell’indagine, se si utilizzassero pratiche più virtuose si potrebbero risparmiare nei comuni analizzati 703 milioni di euro. Per determinare un serio cambiamento di rotta, la Fondazione Civicum ha lanciato una proposta che consiste nel realizzare un nuovo formato di bilancio che risulti più chiaro e comprensibile anche dai non addetti ai lavori. Il bilancio deve diventare uno strumento trasparente di comunicazione con i cittadini e soprattutto deve acquisire  la capacità di guardare al futuro, caratteristica al momento del tutto assente.

Nel corso della mattinata è intervenuto il ministro della Pubblica Amministrazione, Renato Brunetta, il quale ricevendo il “Premio Civicum per la Trasparenza” ha detto che: “è necessario rendere leggibili i bilanci per capire dove e come vengono impiegate le tasse pagate dai cittadini” ed inoltre ha aggiunto che “in questo momento di crisi la PA ha una grande responsabilità sulle spalle: quella di contribuire alla ripresa del Paese. Questo deve rendere orgoglioso tutto il settore per quello che fa; orgoglio che aveva, ha perso, ma deve ritrovare”.

Linda Lanzillotta, collega ombra di Brunetta, nel corso del dibattito, ha fatto notare che il vero problema dei bilanci comunali è che “in essi non risultano le attività delle ex-municipalizzate. Queste aziende hanno autonomia di gestione e accade spesso che le assunzioni avvengono in deroga alle regole pubbliche e i conti segnano rosso. Questa, secondo me – ha concluso la Lanzillotta – è la causa di gran parte dei fenomeni di deriva morale a cui stiamo assistendo”.  

 


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