Sostenibilità
Comprare casa col crowdfunding
Una start up fondata da tre giovani lucani punta a recuperare edifici storici abbandonati coinvolgendo piccoli investitori che si incontrano online. Obiettivo, riconsegnare al territorio un patrimonio che rischia di perdersi o di finire in mano alle solite finanziarie
L'innovazione parte da Sud, almeno nel settore immobiliare e sostenibile, che punta cioè non a costruire cattedrali nel deserto ma a recuperare il patrimonio di edifici storici ormai in disuso che costellano il nostro paese. E' da questa idea che sorge la startup lucana Slowfunding, ormai di casa anche al Nord dove ha partecipato alla fiera Fa' la cosa giusta che si è chiusa ieri a Milano.
Nata e cresciuta sul web, Slowfunding è una piattaforma che si avvale anche del crowdfunding per mettere insieme investitori – non necessariamente grandi, anzi – interessati a recuperare un patrimonio immobiliare storico che rischia di perdersi, o quantomeno di finire in mano a player stranieri poco interessati alla loro reale valorizzazione a beneficio del territorio. Il crowdfunding è un valore aggiunto per questa nuova società fondata da tre giovani professionisti lucani – gli architetti Lia Brisacani, Innocenzo Langerano e Domenico Dimichino, insieme nella foto -, che come ha spiegato Brisacani intervistata da energiesensibili.it "dà la possibilità ad utenti non collegati tra di loro di acquistare quote di un immobile da recuperare, ad una frazione del suo costo ricavandone utili derivanti dall’uso o affitto dell’immobile. In questo modo puntiamo a riattivare immobili di potenziale valore", ha continuato, "quali masserie, cascine o edifici localizzati in piccoli borghi o città d’arte che sono in stato di abbandono e degrado, ristabilendo un dialogo tra i proprietari di tali beni e i piccoli e medi investitori interessati".
Una volta acquistato l'immobile, ai compratori Slowfunding offre uno strumento alternativo per investirvi costi stellari: attraverso il frazionamento della proprietà e la vendita di più parti a diversi investitori si mantengono bassi i costi di gestione e le spese, godendo degli stessi vantaggi di chi possiede interamente l'immobile stesso. "Siamo architetti, quindi abbiamo ben chiaro quali sono oggi le criticità di un’operazione di recupero e vogliamo offrire un modello nuovo che renda più dinamico questo processo, che lo digitalizzi e lo snellisca", continua Lia Brisacani.
Attualmente il team di Slowfunding sta valutando alcune proposte che saranno presto messe online, scelte tra edifici nei centri storici o città d’arte, castelli, masserie, cascine, dimore storiche o stabilimenti industriali di pregio architettonico in stato di abbandono.
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