Giornata mondiale autismo

Compagni di autismo, scegliete bene le vostre battaglie

Fotografa e blogger olandese, Bianca Toeps ha una passione per la Disney e per il Giappone ma - dice - scordatevi lo stereotipo per cui una persona autistica ha per forza un "talento". «Per ogni persona autistica che dedica mille ore a costruire Torri Eiffel ce n'è un'altra impegnata a integrarsi nell'ambiente di lavoro, che è altrettanto complicato ma molto meno visibile. Forse è quello il mio talento: apparire normale». Bianca Toeps ha avuto la diagnosi a 25 anni. “Ma tu non sembri autistica" è il libro in cui condivide la sua storia (e le sue pungenti riflessioni)

di Bianca Toeps

Sempre più autistici fanno sentire la loro voce, l’hashtag #ActuallyAutistic imperversa, e le istituzioni stanno lentamente iniziando a capire che devono dargli ascolto. Nello stesso tempo è in atto un’altra tendenza che mi preoccupa molto: se da un lato sono felice che stiamo riuscendo a sensibilizzare le persone, dall’altro vedo anche autorappresentanti talmente arrabbiati che ai loro occhi non c’è verso di fare le cose nel modo giusto.

Faccio un esempio. Qualche tempo fa, un supermercato ha introdotto le «mattine senza stimoli», ore in cui la musica è spenta, gli scaffali sono ordinatamente organizzati, i registratori di cassa non emettono suoni e non ci sono addetti che percorrono i corridoi con grandi carrelli. Questo allo scopo di rendere più facile fare la spesa alle persone autistiche, tra gli altri. Fantastico, penserete. Qualcuno su Twitter ha commentato: «Pfui, lo trovo estremamente stigmatizzante. Ora devo per forza andare al supermercato quelle mattine? Dovrebbero considerarmi sempre!». Un po’ riesco a capire come cose del genere possano irritare, noi autistici ci scontriamo quotidianamente con l’ignoranza ed è frustrante.

A livello di società sono un’idealista, a livello personale sono pragmatica. Questo mi aiuta a essere felice, perché chi si concentra senza sosta su tutte le magagne nella società, che sono parecchie, non può che essere estremamente frustrato

Ci ho riflettuto tanto e a lungo, perché da un lato vorrei consigliare alle persone di prendere le cose con più leggerezza, imparando anche a scrollare le spalle, dall’altro, in questo modo mi sembra di andare contro i miei ideali. Si possono scrollare le spalle e nello stesso tempo desiderare che le cose migliorino? La risposta è sì. La differenza sta nel punto di vista, nell’inquadrare le cose in una prospettiva sociale o individuale. A livello di società sono un’idealista, a livello personale sono pragmatica. Questo mi aiuta a essere felice, perché chi si concentra senza sosta su tutte le magagne nella società, che sono parecchie, non può che essere estremamente frustrato. Sto forse nascondendo la testa sotto la sabbia? Secondo me, no. Sto scrivendo questo libro. Ho un blog. […]

Le persone autistiche sono diverse. Sono semplicemente una minoranza che vive in un mondo tarato su chi possiede filtri più potenti per gli stimoli. E, benché io sia una sostenitrice della considerazione per il prossimo in tutte le occasioni possibili, gli interessi delle persone autistiche e neurotipiche a volte sono diametralmente opposti. Alla maggior parte delle persone piace la musica al supermercato, trova che crei un’atmosfera piacevole. Non è possibile allestire un negozio che sia simultaneamente con e senza musica, quindi è necessario designare delle mattinate dedicate agli autistici. O indossare cuffie insonorizzate. Oppure cominciare a fare la spesa online. Ho accettato il fatto di essere diversa e ho trovato soluzioni che funzionano per me. Cerco di diffondere una maggiore conoscenza dell’autismo in modo che la cassiera non pensi che io sia una maleducata se resto impalata davanti a lei con indosso le cuffie e non le rispondo. Ma è davvero quello che sta pensando? A quel punto scrollo le spalle. È un problema suo, non mio.

 È bello quando le persone vi capiscono, ma non è sempre essenziale. Vivete la vostra vita, fate le vostre scelte e fatele per voi stessi. Va bene così

Quindi, miei cari compagni di autismo che state leggendo il mio libro: per favore, scegliete bene le vostre battaglie. Fatelo per la vostra serenità, per la vostra felicità. Tenete presente che moltissime persone sanno pochissimo dell’autismo e questo non significa che ci sia qualcosa di sbagliato in chi siete voi. Fategli leggere questo libro se sono interessate e, se non lo sono, fa lo stesso. È bello quando le persone vi capiscono, ma non è sempre essenziale. Vivete la vostra vita, fate le vostre scelte e fatele per voi stessi. Va bene così.

Il brano che pubblichiamo è tratto da «Ma tu non sembri autistica», di Bianca Toeps, pubblicato in Italia da Il Margine. Foto da ufficio stampa.

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