Welfare

Como, Enel sconfitta su elettrosmog

Il Tribunale ha disposto l'interramento di un elettrodotto di un comune della provincia perché "fonte di inquinamento elletromagnetico"

di Gabriella Meroni

Il Tribunale di Como il 3 dicembre scorso ha ordinato all’Enel di interrare una linea di elettrodotto nel comune di Carimate perche’, riferisce l’Associazione Verdi Ambienti e Societa’, ”fonte di inquinamento elettromagnetico a scapito della popolazione locale”. Venticinque residenti, assistiti dall’avvocato Marcello Adriano Mazzola, specializzato in diritto ambientale e responsabile giuridico dell’associazione Vas (Verdi Ambiente e Societa’), dopo una lunga battaglia giuridico-scientifica hanno ottenuto un provvedimento inibitorio nei confronti dell’Enel. Il Tribunale di Como ”ha accolto il ricorso d’urgenza -afferma la Vas- volto a imporre alle due societa’ del gruppo Enel Terna e Grtn (rispettivamente proprietario e gestore dell’elettrodotto) l’interramento delle linee aeree elettriche (220 kV e 132 kV), che attraversano il giardino delle abitazioni dei 25 cittadini”. ”Il campo magnetico cui sono stati esposti per anni i residenti e’ di rilievo -osserva la Vas- ossia compreso tra 1 e 2 microtesla (l’unita’ di misura delle radiazioni elettromagnetiche). La migliore letteratura scientifica considera ampiamente superata la soglia di sicurezza oltre il valore di 0,3 – 0,4 microtesla, cosi’ come riconosciuto dal Tribunale”. ”L’ordinanza e’ importante per l’ordinamento giuridico italiano perche’ -sostiene la Vas- depositata in un periodo di indubbia ‘risacca’ giurisprudenziale e legislativa. In particolare, il provvedimento del tribunale di Como e’: la quarta ordinanza inibitoria per elettrosmog, nei confronti di un ente gestore di energia elettrica; l’unica adottata dal ’99 (a fare data dal quale tutte le pronunce sono state negative); l’unica adottata con una motivazione di 32 pagine lunga e approfondita; preziosa per tutti i cittadini che si battono per avere un ambiente piu’ salubre in cui vivere; l’unica adottata negli ultimi 6 mesi dal Giudice Ordinario”.


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