Politica
Como, Associazione Cometa. Un’antica villa nel verde per 4 famiglie e 29 figli
"Niente potrebbe riempirmi di più la vita. Ho imparato a riscoprire il senso ultimo del nostro stare sulla terra da piccoli uomini"
di Chiara Sirna
  Se si passa nelle vicinanze dell?Associazione Cometa a Como nelle prime ore del pomeriggio, più che davanti a una casa-famiglia sembra di stare fuori da una scuola in orario d?uscita. Decine di ragazzi con zaini in spalla entrano, escono, sostano in cortile. Qualche bambino scorazza qua e là in bicicletta o tira calci a un pallone. La struttura è bellissima: una casa antica perfettamente ristrutturata e immersa in un parco d?altri tempi.
  Dentro, nei quattro appartamenti, ci vivono quattro famiglie con 14 figli naturali e 15 in affido. Ma non è tutto. Oltre ai ragazzi residenziali, ce n?è un?altra cinquantina di passaggio durante il giorno per attività di doposcuola e studio, con insegnanti professionisti, educatori e volontari (questi ultimi, sono arrivati a quota 100). Del resto, tra tenere rapporti con i servizi sociali, gestire le accoglienze e organizzare le tante attività, c?è un bel da fare. E il peso non può gravare interamente sulle spalle delle sole famiglie.
  Tutto nacque nel 90, quando i fondatori, Erasmo e Innocente Figini, iniziarono un percorso di conversione e avvicinamento alla fede grazie all?incontro con don Giussani. «Un sacerdote chiese a mio fratello Erasmo di prendere in affido un bimbo che non poteva restare con i suoi familiari», racconta Innocente, «quell?esperienza ci ha cambiato gli orizzonti di vita». Due anni dopo i due fratelli acquistavano una vecchia casa abbandonata, poi trasformata in casa famiglia. E il loro sogno si è realizzato. Oggi si sono aggiunte altre due coppie: «I nostri ragazzi vivono in comune con gli altri. Crescono tutti insieme. Di differenze non ce ne sono». La casa è un labirinto di stanze, soggiorni e spazi comuni. I costi di gestione sono elevatissimi. È anche grazie alle donazioni che negli ultimi anni per esempio si è potuto trasformare un?intera ala in locali per doposcuola e biblioteca. Chi ha dato vita a tutto questo non tornerebbe più indietro: «Niente potrebbe riempirmi di più la vita», racconta ancora Innocente. «Ho imparato a riscoprire il senso ultimo del nostro stare sulla terra da piccoli uomini».
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