Mondo

Commissioni serie in Olanda. Una ong ascoltata

Incaricata di redigere un rapporto sul massacro di Srebrenica, con Medici senza frontiere “fa dimettere” Kok. Quando accadrà anche da noi?

di Paolo Manzo

In Europa non era mai successo prima. Nessun governo si era dimesso, come quello dell?Aja, per «aver collaborato a operazioni di pulizia etnica». Un?accusa pesante, contenuta in un rapporto redatto dal Niod, l?Istituto olandese per la documentazione di guerra, su incarico dello stesso governo dei Paesi Bassi. Oltre 7mila pagine sulla strage di Srebrenica (8mila esecuzioni di civili nel luglio 1995) che hanno fatto cadere sia il governo di Wim Kok, che il capo di Stato maggiore dell?esercito.
Ma cos?è il Niod? Si tratta di una ong che da oltre 50 anni è in prima linea nella difesa dei diritti umani. David Barnouw, portavoce del Niod, spiega come è stata fatta l?indagine: «Su incarico del nostro governo abbiamo passato al setaccio tutti i maggiori archivi del mondo. Le altre ong ci hanno dato una grossa mano, soprattutto Medici senza frontiere, che operava sul campo durante la guerra in Bosnia». Il rapporto, che si avvale di oltre 900 testimonianze, conclude che l?enclave di Srebrenica, dichiarata area protetta da una Risoluzione del consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, era indifendibile. La decisione del governo dell?Aja di accettarne la protezione, con i suoi 460 caschi blu, fu quindi «irresponsabile», presa «alla leggera» e «risultato di ambizioni politiche».
Ma un grado di responsabilità, secondo il reportage del Niod, ce l?ha anche l?Onu per «non aver prestato più aiuto alle vittime». Onore alla coerenza del governo olandese, che ha preso atto delle sue colpe, e un paio di domande. Quando, anche in Italia, le inchieste saranno affidate a commissioni d?indagine extraparlamentari, magari a ong? E, soprattutto, quando sortiranno risultati concreti? Per ora, vista da Roma, l?Olanda sembra proprio un altro pianeta.

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