Welfare

Commissione Schengen: 200 milioni gli schiavi nel mondo

I dati completi dell'indagine saranno presentati il 28 febbraio a Montecitorio

di Gabriella Meroni

Sono oltre 200 milioni gli schiavi nel mondo: donne costrette a prostituirsi, ma anche bambini, perlopiu’ cinesi, obbligati a lavorare in condizioni disumane. L’allarme arriva dal presidente della commissione Schengen, Fabio Evangelisti, al termine del lavoro svolto dal comitato, che ha approvato una relazione sulla tratta degli esseri umani. La commissione, dopo una serie di audizioni e un lungo lavoro di analisi sulla normativa esistente non solo in Italia, ma anche al livello europeo e internazionale, ha infatti stilato una relazione conclusiva, approvata all’unanimita’, che verra’ presentata il 28 febbraio prossimo a Montecitorio, alla presenza del capo dello stato, dei presidenti di Camera e Senato e del presidente della commissione parlamentare antimafia. Si e’ scoperto, assicura Evangelisti, che in Italia ”e’ stato fatto un buon lavoro”, anche se il problema, ormai non riguarda piu’ le leggi. ”Le norme ci sono – spiega – il problema non e’ piu’ quello dell’adeguamento normativo, ma piuttosto il fatto che bisogna tenere alta la guardia, ci vuole una forte volonta’ politica per perseguire le organizzazioni criminali che sono dietro a questi traffici”. La relazione invita inoltre a non perdere di vista i risvolti sociali che si nascondono dietro alla tratta degli esseri umani, un traffico che ”puo’ prosperare perche’ fa leva sulla disperazione di queste persone”. Ma la commissione, nel documento, punta il dito anche contro ”l’ipocrisia del maschio italiano ed europeo che, con la sua domanda, alimenta questo traffico”. Il lavoro di approfondimento sulla piaga della tratta degli esseri umani ha permesso alla commissione anche di cambiare parere su uno strumento previsto dalla legge, da sempre criticato dal comitato: i centri di accoglienza. La relazione termina infatti con un’apertura nei confronti di queste strutture che, se non altro, ”una funzione l’hanno svolta: hanno offerto a centinaia di donne l’opportunita’ di ritrovarsi in un ambiente che non e’ una prigione e permesso a molte di loro di denunciare gli sfruttatori ed ottenere il permesso di soggiorno”. Un lungo lavoro, quello della commissione, iniziato alcuni mesi fa con una serie di audizioni. ”La relazione – spiega Evangelisti – e’ il risultato delle audizioni fatte nei mesi scorsi al Capo della Polizia Gianni De Gennaro, al rappresentante Onu Staffan De Mistura, a Don Benzi in rappresentanza delle associazioni, al ministro della giustizia Fassino, ai rappresentanti dell’Acnur”. Ma non solo: dopo aver raccolto ”gli elementi descrittivi del fenomeno”, la commissione ha ”focalizzato l’attenzione sul quadro normativo”, annalizzando convenzioni internazionali, normative europee e protocolli nazionali. Uno strumento per combattere una piaga, conclude Evangelisti, che ”riproduce in forma moderna tutti i crismi della schiavitu’: per avere una dimensione del fenomeno basta ricordare che dall’Africa verso le americhe negli anni tra ‘700 e ‘800 sono stati deportati 14 milioni di esseri umani e oggi, per quanto riguarda la tratta di donne da avviare alla prostituzione, sono 500 mila le persone costrette a raggiungere l’Europa”.


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