Famiglia

Commissione Europea: servizi all’infanzia, così non va’

Carenze in quasi tutti i paese dell'Unione: pubblicato un rapporto dell'organismo Ue

di Redazione

Mal comune, mezzo gaudio? Non esattamente. La Commissione Europea lancia l’allarme sulla cronica carenza di servizi per l’invanzia nella Ue. In quasi tutti i Paesi dell’Europa, i servizi per i bambini sono insufficienti, si lege nel rapporto pubblicato oggi dalla Commissione. Nell’Ue più di 6 milioni di donne tra i 25 e i 49 anni affermano di trovarsi costrette a non lavorare o a lavorare soltanto part-time a causa delle loro responsabilità familiari. Per più di un quarto di loro la mancanza di servizi per l’infanzia, o i loro costi, rappresenta il problema principale. L’accesso a servizi per l’infanzia abbordabili e di buona qualità, funzionanti in orari opportuni sia per i genitori che per i bambini costituisce quindi un elemento chiave per incoraggiare l’accesso delle donne al mercato del lavoro.

Anche se si sono registrati alcuni progressi i servizi per l’infanzia negli Stati membri non soddisfano le esigenze dei genitori come indica una relazione presentata oggi dalla Commissione europea. La relazione constata che la maggior parte dei paesi non ha raggiunto gli obiettivi in materia di erogazione di tali servizi che i capi di Stato e di governo dell’Ue si erano fissati a Barcellona nel 2002. Gli “obiettivi di Barcellona” prevedono servizi per il 90% dei bambini tra i 3 anni e l’età scolastica e il 33% dei minori di 3 anni e sono parte integrante della strategia comunitaria per la crescita e l’occupazione e intendono aiutare i giovani genitori – in particolare le donne – a inserirsi nel mondo del lavoro.

La Commissione non è dotata di poteri diretti in relazione ai servizi per l’infanzia. Essa inciterà però a progredire verso gli obiettivi di Barcellona e in particolare:

  • incoraggerà il pieno uso delle possibilità di cofinanziamento, ad esempio nel contesto del Fondo sociale europeo;
  • continuerà a monitorare i progressi verso gli obiettivi di Barcellona fornendo sostegno mediante statistiche comparabili di buona qualità e presentando, se del caso, raccomandazioni specifiche a certi Stati membri;
  • promuoverà lo scambio di esperienze nazionali in materia di servizi per l’infanzia attraverso i suoi diversi programmi per lo scambio di buona pratiche e incoraggerà la ricerca sulle condizioni di lavoro nel settore dei servizi per l’infanzia a livello prescolastico.


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