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Commissione cultura dà l’ok alle nuove superiori

Approvati i regolamenti di riforma per licei e istitui tecnici

di Redazione

La commissione Cultura della Camera ha approvato iieri  pareri sui tre regolamenti di riforma del secondo ciclo dell’istruzione. Così Valentina Aprea, presidente della Commissione, presenta le novità introdotte: «Modernizzazione dei percorsi, superamento dell’autoreferenzialita’ delle scuole, personalizzazione dei percorsi e poi ci sara’ piu’ italiano, piu’ matematica, piu’ inglese, piu’ scienza, ma anche piu’ musica, piu’ informatica e piu’ arte e tecnologia. Inoltre – conclude – ci sara’ un maggior raccordo con il mondo del lavoro».

Rispetto alla versione su cui si sono già espressi Cnpi, conferenza delle regioni, sindacati e Consiglio di Stato, il parere della commissione Cultura contiene alcune richieste di modifica ai regolamenti accogliendo parte dei rilievi mossi dagli altri organi. In base al parere espresso sarebbe opportuno avviare la riforma in modo graduale, quindi solo dalle prime classi, anche rendere più agevole il passaggio ad altro indirizzo (le cosiddette `passerelle’) in età di obbligo formativo, quindi fino a 16 anni. La commissione ha auspicato anche l’introduzione di un nuovo liceo: l'”informatico” anziché lo “scientifico tecnologico”, poichè quest’ultimo nome sarebbe già presente nei rinnovati istituti tecnici.

I tre regolamenti passano ora nelle mani del governo, che già in occasione nel prossimo Consiglio dei ministri potrebbe dare l’ok definitivo. Da quel momento in poi il ministero dell’Istruzione, che ha posticipato le iscrizioni alle superiori al 26 marzo, potrà avviare la campagna informativa sulle novità che caratterizzeranno nuove materie, quadri orari e organizzazione didattica. Novità che riguardano, è bene sottolineare, almeno 600mila studenti.

Mentre la maggioranza ha votato compatta il parere proposto dalla Presidente della Commissione, Valentina Aprea, l’opposizione, invece, ha detto “no”. Per la Aprea è stata una delusione, che non ha nascosto, dichiarando che  è “una occasione mancata per la scuola e una sconfitta per la politica”, dal momento che il regolamento dei tecnici e dei professionali “contengono anche pezzi non secondari della riforma Fioroni”.

 

 


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