Politica

Commissariamento a sorpresa per la Cri

Dentro la Finanziaria un articolo che fa decadere presidente e cda degli enti pubblici non economici. Traballa la poltrona di Massimo Barra

di Stefano Arduini

Il mandato di Massimo Barra alla guida della Croce Rossa italiana potrebbe essere arrivato al capolinea. A scalzare dalla poltrona di via Toscana il medico romano, il primo presidente eletto dalla base dopo almeno due decenni di commissariamento (a parte una breve reggenza di Maria Pia Garavaglia), potrebbe bastare l?articolo 42 del disegno di legge per la Finanziaria 2007. Che prevede la soppressione della presidenza e del consiglio di amministrazione degli enti pubblici non economici nazionali. Fra i quali appunto si annovera la Cri. Lo stesso articolo al comma 5 stabilisce anche che queste disposizioni non si applicano a una serie di enti, fra cui Istat, Inail e università. Nell?elenco non compare la Croce Rossa. «Ci sono però gli enti che svolgono attività promozionale all?estero, e io considero la Croce Rossa fra questi», prova a difendersi Barra, anche se ammette che «trincerarsi dietro una definizione così criptica» non lo fa stare troppo tranquillo. Allora non rimane che mostrare i denti. «Mi auguro che si tratti di una svista che il Parlamento provvederà a sanare», sbotta il presidente, che ricorda: «Quando, qualche mese fa, parlavo di un partito del commissariamento non mi sbagliavo. Ma una cosa voglio che sia chiara: fino a quando ci sarò io, i partiti si possono scordare di mettere le mani sulla Cri. I tempi della lottizzazione sono finiti».


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