Sostenibilità

Commercio equo: Iovene, se ne occupi politica estera

Il senatore diessino ha presentato una mozione per impegnare il Governo a sostenere questo comparto

di Giampaolo Cerri

Una mozione sul commercio equo e solidale. L’ha presentata il senatore diessino Nuccio Iovene (già segretario del Forum per il Terzo settore) ed impegna il Governo «ad introdurre il sostegno al commercio equo e solidale come elemento integrante della politica estera e di cooperazione allo sviluppo e commerciale dell’Italia nei confronti dei paesi in via di sviluppo». Il documento partee dalla drammatica situazione determinatasi in molti paesi africani, asiatici e centroamericani a causa delle crisi della materie prime quali caffè e cacao. «L’obiettivo dei presentatori della mozione», spiega un comunicato, «è quello di far sviluppare attorno ai temi del commercio equosolidale un dibattito parlamentare che approfondisca le tematiche dello sviluppo umano, sociale ed economico, del rapporto tra Nord e Sud del Mondo, per la definizione di nuove regole in materia economica e commerciale ispirate a maggiore equità ed impegni per il Governo ad un sostegno adeguato». Il settore, secondo Iovene, «fattura 16.100.000 euro, impegna 1.500 volontari con una serie di punti vendita che vanno dalle 374 botteghe del mondo, organizzazioni non profit che vendono prodotti equi e solidali, alle grandi catene della distribuzione organizzata e al piccolo commercio con una disponibilità, secondo stime provenienti da varie agenzie di ricerca, pari al 35% della distribuzione italiana». Si calcola che siano almeno 50 milioni i lavoratori che, in tutto il mondo, sono occupati in questo sistema produttivo.


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