Sostenibilità
Commercio equo: incontro pubblico con candidati premier
Una lettera ai candidati premier firmata da diverse realtà del commercio equo.
di Redazione
“Come realtà nazionali e di rappresentanza del movimento equo e solidale italiano chiediamo ai candidati Premier un incontro pubblico, aperto, capace di affrontare i temi della sostenibilità, dell’attenzione ai diritti dell’ambiente e delle comunità”: lo afferma una lettera firmata dalle principali organizzazioni del commercio equo e solidale diffusa dall’AGICES, l?Assemblea Generale del Commercio Equo e Solidale.
La lettera, firmata da AGICES, dall’Associazione Botteghe del Mondo, da Fairtrade Italia e sottoscritta anche da Ctm Altromercato, chiede “un sostegno, forte, chiaro all?impegno di migliaia di volontari e milioni di persone, che passa per l?approvazione della legge di settore, già presentata la scorsa legislatura dopo un percorso efficace e partecipato, perché un settore di alte idealità e di economia diversa possa trovare un riconoscimento chiaro e meritato”.
Il Commercio equo e solidale non rappresenta solamente una buona intenzione nel modificare in senso più giusto le regole del commercio, è un vero e proprio fenomeno sociale ed economico, che coinvolge decine di migliaia di volontari ed operatori, milioni di consumatori responsabili, centinaia di milioni di euro di giro di affari.
“Stiamo parlando, in Italia, di una nicchia di mercato in espansione, con oltre 500 punti vendita dedicati, le cosiddette Botteghe del Mondo, quasi 5.000 punti vendita dove acquistare prodotti del ces, una decina di organizzazioni di importazione che tengono quotidianamente i contatti con centinaia di progetti di sviluppo e di produzione in giro per il mondo” – evidenziano i promotori dell’iniziativa. Il Commercio equo risponde all’esigenza di equità espressa dai consumatori, dai cittadini, da tutti coloro che si sentono protagonisti dei piccoli cambiamenti quotidiani, che ritengono che la responsabilità dell’individuo sia un elemento fondamentale nei processi di cambiamento sociale e di miglioramento delle condizioni di vita.
Il commercio equo è oggi un?esperienza fortemente radicata in molti Paesi europei e nel mondo. E? riconosciuto dalla Commissione Europea come strumento importante ed efficace di lotta alla povertà. Costituisce, inoltre, una rete mondiale molto ampia impegnata su tutti i temi legati alla sostenibilità sociale ed ambientale dell?attuale sistema economico.
L’Italia è stato uno dei primi paesi al mondo a riconoscere attraverso l’elaborazione di un progetto di legge ad hoc il fenomeno equosolidale. Dopo un percorso importante, che ha visto attorno ad un tavolo tutte le maggiori organizzazioni nazionali, grazie alla collaborazione con l’Associazione Interparlamentare per un Commercio Equo e Solidale fortemente voluta dall?On. Ermete Realacci, presidente dell?Associazione e primo firmatario della proposta di legge presentata alla Camera nel 2007, e dal Sen. Nuccio Iovene vicepresidente dell?AIES. Il lavoro svolto assieme e il Progetto di legge presentato riassumono e danno organicità ad un fenomeno sociale in forte crescita.
“Ma il Progetto di legge, su cui tanto abbiamo lavorato, vuole essere un punto di partenza per affrontare i temi del consumo consapevole, di un quotidiano attento alla sostenibilità sociale ed ambientale” – sottolineano le organizzazioni del commercio equo e solidale sottolineando come “sia venuto il momento di un dibattito aperto capace di guardare al futuro”. “Le elezioni del prossimo 13 aprile segneranno uno spartiacque importante per il nostro paese, per le riforme che verranno messe in cantiere, per le aspettative di una cittadinanza che chiede scelte responsabili ad una classe politica in forte cambiamento e spazi per un maggiore protagonismo e partecipazione civile”.
A tal fine le organizzazioni del movimento equo e solidale italiano chiedono ai candidati Premier un incontro pubblico per affrontare i temi della sostenibilità, dell’attenzione ai diritti dell’ambiente e delle comunità. “Chiediamo un impegno, per noi importante e qualificante, capace di dare a centinaia di imprese sociali impegnate nell’equo e solidale la speranza che il loro lavoro quotidiano ed i milioni di cittadini che intercettano saranno i semi fertili di un cambiamento prossimo venturo” – conclude la nota.
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