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Ventimiglia, una tavola rotonda per parlare della condizione dei migranti nel territorio di confine
Venerdì 16 luglio alle 17 presso il Salone Parrocchiale del Chiostro di Sant'agostino l'organizzazione umanitaria ha organizzato un momento di incontro tra istituzioni e attori locali per discutere urgentemente delle condizioni in cui vivono i migranti in transito, tra cui molti minori non accompagnati, che stanno diventando sempre più gravi e proporre soluzioni che tutelino i diritti delle persone
di Redazione
Si intitola “Ventimiglia: emergenza umanitaria” la tavola rotonda organizzata da WeWorld – organizzazione impegnata da 50 anni a garantire i diritti di donne, bambine e bambini in 25 paesi del mondo compresa l'Italia – in programma venerdì 16 luglio alle 17 presso il Salone Parrocchiale del Chiostro di Sant'agostino.
Un momento di incontro – a invito e a numero chiuso – tra organizzazioni, istituzioni e attori locali per discutere urgentemente delle condizioni in cui vivono i migranti in transito, tra cui molti minori non accompagnati, che stanno diventando sempre più gravi e proporre soluzioni che tutelino i diritti delle persone. La situazione degli ultimi mesi infatti conferma purtroppo quella che a tutti gli effetti è definibile come un'emergenza umanitaria.
WeWorld è presente a Ventimiglia dal 2016 con il progetto “Migranti in transito”, nato nell'ottica di migliorare le condizioni di vita dei migranti in città, fornendo loro assistenza primaria.
Da novembre 2020, in collaborazione con Caritas e Diaconia Valdese, ha aperto una casa di accoglienza rivolta ai più fragili per far fronte alla chiusura del Campo Roja, in modo da ospitare un numero limitato di famiglie e donne sole, per periodi brevi. Da marzo 2021 WeWorld opera altresì all'interno dello spazio a misura di bambino ideato e allestito da Save The Children presso la sede della Caritas Intemelia, con lo scopo di individuare vulnerabilità e di orientare all'accesso ai servizi. L'incontro sarà anche l'occasione per parlare della convivenza e delle ripercussioni che questa emergenza umanitaria ha sulla cittadinanza locale.
Credit Foto Michele Lapini
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