Comitato editoriale Acli
Venticinque anni senza Livio Labor
Lo storico presidente aclista ricordato dal presidente Manfredonia in un incontro, il 9 aprile prossimo, cui partecipano, tra gli altri, Emilio Gabaglio e Gennaro Acquaviva

Uno storico presidente aclista, un grande sindacalista, un cattolico che attraversò una fase delicata della storia della Chiesa italiana, quella legata ai fermenti post-conciliarie e all’introduzione del divorzio nell’ordinamento italiano col dibattito che la precedette, introduzione avvenuta con la legge Fortuna nel 1972. È stato questo e molto altro, Livio Labor, presidente dal 1961 al 1969.
Martedì 9 aprile, a Roma, le Acli lo ricordano in un incontro (dalle ore 15.30, presso la sede nazionale di Roma, in via G. Marcora 18), dal titolo Dialoghi sul pianerottolo, Livio Labor: una vita per le Acli.
«Labor, politico e sindacalista, è stata una figura centrale nella storia del Novecento e in quella delle Acli di cui fu presidente dal 1961 al 1969», recita una nota, «il suo esempio e il suo pensiero politico hanno lasciato un segno indelebile nel mondo del lavoro, contribuendo in maniera importante a delineare la presenza cattolica nel dibattito pubblico e sindacale».
All’incontro interverranno Erica Mastrociani, responsabile nazionale Area Cultura delle Acli; Claudio Sardo, giornalista; Emilio Gabaglio, già presidente nazionale delle Acli; il senatore Gennaro Acquaviva e Willy Labor, figlio di Livio Labor. Le conclusioni sono affidate al presidente nazionale delle Acli, Emiliano Manfredonia.
L’immagine in apertura è tratta dal sito Acli.
Scegli la rivista
dell’innovazione sociale
Sostieni VITA e aiuta a
supportare la nostra missione
Cosa fa VITA?
Da 30 anni VITA è la testata di riferimento dell’innovazione sociale, dell’attivismo civico e del Terzo settore. Siamo un’impresa sociale senza scopo di lucro: raccontiamo storie, promuoviamo campagne, interpelliamo le imprese, la politica e le istituzioni per promuovere i valori dell’interesse generale e del bene comune. Se riusciamo a farlo è grazie a chi decide di sostenerci.