Comitato editoriale Mpvi

Una stanza per ascoltare le mamme in attesa al Sant’Anna di Torino

Federazione regionale dei Centri e dei Movimenti per la Vita di Piemonte e Valle d’Aosta -FederviPA e Aou Città della Salute e della Scienza di Torino, alla presenza dell'assessore alle Politiche Sociali della Regione Piemonte Maurizio Marrone, hanno sottoscritto una convenzione. «Un risultato molto importante e che fa ben sperare. Una collaborazione a servizio delle mamme in attesa significa davvero avere a cuore le donne, i bambini che portano in grembo e la vera tutela sociale della maternità» commenta Marina Casini presidente del Mpv

di Redazione

È stata siglata il 31 luglio una convenzione storica tra l’Aou Città della Salute e della Scienza di Torino e la Federazione dei Centri e dei Movimenti per la Vita di Piemonte e Valle d’Aosta- FederviPA per offrire ascolto e supporto concreto e vicinanza alle donne in gravidanza, come previsto dalla L. 194/78.

La convenzione

Presenti l’assessore alle Politiche Sociali della Regione Piemonte Maurizio Marrone, direttore generale dell’Aou Città della Salute Giovanni La Valle, del direttore sanitario dell’Ospedale Sant’Anna, Umberto Fiandra, e Claudio Larocca, presidente di FederviPA.

«Si tratta certamente di un risultato molto importante e che fa ben sperare. Una collaborazione a servizio delle mamme in attesa significa davvero avere a cuore le donne, i bambini che portano in grembo e la vera tutela sociale della maternità. Un modello da seguire» ha dichiarato Marina Casini che ha appreso con gioia la notizia da Claudio Larocca, presidente di FederviPA vice presidente del MpV Italiano.

All’Ospedale S. Anna viene, quindi, aperta una stanza per le donne in attesa che saranno libere di parlare, di chiedere, di essere ascoltate e, se serve, aiutate. Un vero e proprio contributo “a far superare le cause che potrebbero indurre alla interruzione della gravidanza” (L. 194 art. 2 lettera d).

«Applichiamo la legge 194, nessuna costrizione per chi vuole abortire» ribadisce Larocca, spiegando come questa convenzione è stata voluta dall’assessore alle Politiche Sociali della Regione Piemonte Maurizio Marrone.

Risultato frutto del dialogo

Questo risultato che aiuta le donne e la vita nascente è il frutto di un lavoro di dialogo iniziato anni fa tra Claudio Larocca e la politica, in particolare portato avanti dall’assessore Marrone, nel vedere il lavoro che i Centri di Aiuto alla Vita fanno per tutte le donne.

«Ogni volta che una donna abortisce perché si è sentita abbandonata di fronte alla sfida della maternità siamo di fronte a una drammatica sconfitta delle istituzioni», ha dichiarato Maurizio Marrone. «Per questa ragione aprire nel principale ospedale ostetrico ginecologico del Piemonte uno spazio dove donne e coppie in difficoltà possano trovare aiuto nei progetti a sostegno della vita nascente è una conquista sociale per tutta la comunità, soprattutto in questa stagione di preoccupante inverno demografico».

Supporto e ascolto

Finalità di questa convenzione è – si legge in una nota – «fornire supporto e ascolto a donne gestanti che ne abbiano necessità, nell’ambito di un più generale percorso di sostegno durante e dopo la gravidanza alle donne che vivono il momento con difficoltà e che potrebbero quindi prendere in considerazione la scelta dell’interruzione di gravidanza o che addirittura si sentono costrette a ricorrervi per mancanza di aiuti».

«Credo che questo sia un passaggio storico molto importante, non solo per il Movimento per la Vita, ma per l’autentica tutela della donna, della maternità e della vita nascente», ha dichiarato Claudio Larocca. «È un successo per ogni cittadino piemontese e mi auguro diventi un buon esempio per altre realtà in Italia, anche alla luce della grave emergenza demografica. I nostri volontari saranno opportunamente formati e, forti della lunga esperienza maturata dai nostri Centri, opereranno con empatia, rispetto e discrezione, accanto alle donne che sono troppo spesso vittime della solitudine, del disagio sociale e della precarietà economica. Ci impegneremo perché ogni donna, se lo richiederà, possa valutare alternative che non la facciano sentire costretta a ricorrere all’aborto, permettendole di non essere sola e di avere così la forza e i mezzi per accogliere il proprio figlio».

L’Ospedale Sant’Anna è il presidio sanitario primo in Italia per numero di parti con 6590 nuovi nati nel 2022 e anche l’ospedale piemontese in cui si effettua il maggior numero di interruzioni di gravidanza, con circa 2500 casi nel 2021 (il 90% delle IVG effettuate nella città di Torino e circa il 50% di quelle a livello regionale).

Volontari protagonisti

L’attività sarà svolta da volontari qualificati scelti tra quelli con maggiore esperienza nell’accompagnamento in gravidanze difficili ed appositamente formati per questo nuovo ruolo, eventualmente anche con il supporto ed il coordinamento del personale sanitario a ciò disponibile.

Nel concreto i volontari opereranno su appuntamento all’interno dell’Ospedale Sant’Anna, in una stanza dedicata all’accoglienza e all’ascolto.
Le utenti potranno essere indirizzate al servizio direttamente dal personale sanitario della struttura o potranno contattare direttamente i volontari attraverso il numero verde 800813000 e la chat Sos Vita.

Individuate le criticità nel colloquio – spiega la nota -, si potranno fornire ascolto, vicinanza e aiuti concreti, materiali ed economici, potendo anche contare sulla rete dei Centri dislocati in tutto il Piemonte, sul fondo “Vita Nascente” della Regione Piemonte (che consente il rimborso di spese legate alla gravidanza e ai primi anni di vita del bambino) e su progetti economici messi a disposizione dal Movimento per la Vita, come il Progetto Gemma.

Nell’immagine i firmatari della convenzione – foto da Ufficio stampa Mpvi


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