Comitato editoriale Fondazione Don Gnocchi

Teseo, il nuovo progetto per gli anziani con demenza

Il progetto, finanziato dal bando Welfare in ageing di Fondazione Cariplo, realizzerà sulla città di Milano un modello di intervento basato su azioni in filiera, adeguato ai nuovi bisogni della popolazione anziana a rischio di fragilità, che superi l'attuale divisione tra interventi sociali e sanitari

di Sara De Carli

ospiti e operatori al Palazzolo della Fondazione Don Gnocchi
Ospiti e operatori all'Istituto Palazzolo della Fondazione Don Carlo Gnocchi di Milano, foto da ufficio stampa

«La demenza è una malattia cronica e progressiva, con sintomi difficili da decodificare. La diagnosi è spesso tardiva, il percorso diagnostico può essere incompleto e discontinuo e le famiglie fanno fatica a trovare soluzioni coerenti con l’insieme delle loro esigenze. Il sistema è frammentato, non facilmente accessibile e con una netta separazione tra risposte sanitarie e sociali. La malattia può durare anche 10-15 anni durante i quali le famiglie sono più spesso “case manager di sé stesse”. La ricerca di soluzioni può essere ancora più difficile o impossibile per le persone più sole o socialmente vulnerabili»: sono queste le parole con cui Fabrizio Giunco, medico geriatra e responsabile del dipartimento cronicità della Fondazione Don Gnocchi, ha presentato il progetto “Teseo. Fragilità e demenze in una comunità che cura”.

Il bando Welfare in ageing

Il progetto vede la Fondazione Don Gnocchi come capofila e ha per partner Caritas AmbrosianaSociosfera OnlusAssociazione per la Ricerca Sociale e Airalzh: è uno dei 17 progetti vincitori del bando “Welfare in ageing” lanciato un anno fa da Fondazione Cariplo per far fronte in maniera innovativa ai bisogni degli anziani e delle loro famiglie. La risposta del territorio ha superato le aspettative, «sia in termini di quantità che di qualità dei progetti proposti», ha sottolineato Fondazione Cariplo, tanto da decidere di aumentare il budget a disposizione, portandolo da 5,5 a 8,5 milioni di euro (qui tutti i progetti selezionati).

La demenza è una malattia cronica e progressiva, può durare anche 10-15 anni, durante i quali le famiglie sono spesso “case manager di sé stesse”. Con Teseo vogliamo farci carico di persone, non di pazienti

Fabrizio Giunco

Le azioni previste

Teseo, finanziato con 600mila euro, punta alla costruzione per il territorio della città di Milano di un modello di intervento sostenibile e replicabile, basato su azioni in filiera, adeguato ai nuovi bisogni della popolazione anziana a rischio di fragilità, sussidiario e complementare alle risorse della comunità e a quelle istituzionali. «Vogliamo farci carico di persone, non di pazienti. Vogliamo rispondere alle esigenze che la malattia o le condizioni di fragilità determinano, con l’obiettivo di essere utili a persone e famiglie nella faticosa ricerca di nuovi equilibri di vita. Certamente occorre svolgere bene i nostri compiti professionali, che sono però uno strumento, non il fine ultimo della nostra missione comune», dice Giunco.


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Sei le azioni previste (cabina di regia e sistema di governo, formazione e promozione di una cultura condivisa, implementazione di processi di presa in carico integrata, sensibilizzazione e coinvolgimento della comunità, tecnologia e digitalizzazione, monitoraggio e valutazione) grazie alla collaborazione dei partner di progetto: Caritas Ambrosiana metterà a disposizione i volontari delle Caritas parrocchiali e dei 122 Centri di Ascolto attivi a Milano, per una capillare di intercettazione dei bisogni e predisposizione di risposte concrete; la cooperativa Sociosfera Onlus porta l’esperienza del proprio Centro Studi e le relazioni con il sistema del Consorzio Farsi Prossimo e con i Servizi sociali del Comune, oltre ai propri servizi di prossimità e domiciliarità già attivi in alcune zone della città; Associazione per la Ricerca Sociale, che opera con istituti di ricerca e università, progetterà il piano di monitoraggio e valutazione; Airalzh, che promuove la ricerca sulla malattia di Alzheimer, selezionerà i documenti per le attività di sensibilizzazione e formazione e guiderà la comunicazione.

Una centrale operativa unica con software altamente specializzati ci consentirà di adottare modelli organizzativi, protocolli operativi e procedure condivise utili a superare le separazioni tra interventi sanitari e sociali.

Alessia Gallucci

Superare la separazione tra sociale e sanitario

«Una centrale operativa unica con software altamente specializzati ci consentirà di adottare modelli organizzativi, protocolli operativi e procedure condivise utili a superare le separazioni tra interventi sanitari e sociali. Il tutto per intercettare tempestivamente i bisogni, progettare risposte altamente personalizzabili, prevenire duplicazioni o utilizzi non appropriati», aggiunge Alessia Gallucci, psicoterapeuta e ricercatrice responsabile dell’Unità di Ricerca dell’Istituto “Palazzolo-Don Gnocchi” di Milano. Trasversale – come in tutti i progetti finanziati dal bando Cariplo – sarà lo sforzo di coinvolgere e attivare la comunità, con interventi strutturati, attività di networking tra operatori dei servizi clinici, di prossimità e socioassistenziali, supporto alle assistenti familiari, coinvolgimento dei medici di medicina generale, valorizzazione delle reti di volontariato.


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