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Telefono Azzurro per un uso consapevole di Internet da parte di bambini e adolescenti

Le iniziative di lunedì 8 e martedì 9 febbraio. Le voci dei ragazzi e poi il dibattito degli esperti per costruire insieme un ambiente digitale più sicuro. Accademici, player aziendali del mondo digital e associazioni nazionali e internazionali riflettono insieme ai rappresentanti della società civile, delle istituzioni e delle scuole sui pericoli online per bambini e adolescenti.

di Redazione

Due giorni di incontri in diretta streaming per sensibilizzare sull’utilizzo consapevole di Internet e dei social network, e per riflettere sui pericoli online che minacciano i bambini e gli adolescenti. Su questi temi l’8 e il 9 febbraio, in occasione del Safer Internet Day, Telefono Azzurro coinvolgerà esperti ed accademici insieme a rappresentanti della società civile, istituzioni nazionali ed internazionali, scuole e grandi aziende tecnologiche.

Secondo l’Unione Internazionale delle Telecomunicazioni (ITU), nel 2019 il 50% della popolazione mondiale era attivo sulla rete. L’UNICEF aggiunge che il 30% di questi utenti sono bambini e adolescenti (1 su 3). Infatti, navigare in rete è sempre più facile anche per i più piccoli: secondo uno studio condotto negli Stati Uniti (Rideout & Robb, 2019), i ragazzi tra i 13 e i 18 anni trascorrono circa 6.5 ore al giorno di fronte ad uno schermo. In più, nonostante i limiti di età fissati dal Regolamento europeo Generale sulla Protezione dei Dati, un gran numero di bambini e adolescenti sotto i 13 anni frequenta giornalmente almeno un social network. (EU Kids Online, 2020)

Un recente studio ha rilevato che già dall’età di 3-4 anni i bambini spesso accedono a Internet senza la supervisione di un adulto, e che prima dei 15 anni l’89% dei bambini intervistati ha già un profilo attivo sui social network. Inoltre, l’utilizzo crescente della tecnologia ha contribuito ad un forte incremento degli abusi online. Secondo uno studio della Commissione europea, negli ultimi anni in Europa si è assistito ad un aumento esponenziale di segnalazioni di abuso sessuale online a danno di minori: da 23.000 nel 2010 a 725.000 nel 2019. Anche a livello globale il fenomeno ha raggiunto dimensioni allarmanti: da 1.000.000 di segnalazioni nel 2010 a circa 17.000.000 nel 2019.

La mattina dell’8 febbraio si terrà la presentazione dei lavori dei ragazzi delle scuole selezionate durante l’hackaton digitale, organizzato da Telefono Azzurro in collaborazione con il Ministero dell’Istruzione. Il punto di partenza dell’evento saranno infatti i ragazzi e le loro voci, per poi proseguire con incontri che coinvolgeranno esperti e personale accademico provenienti da ambiti quali la psicologia, l’educazione e la formazione, la tecnologia, la religione e l’economia.

Il pomeriggio di lunedì 8, l’evento “An Internet We Trust – Società digitale 2030, come arrivarci?” si articolerà in 3 sessioni di approfondimento:

1. “Economia dei big data: modelli attuali e prospettive future”,
2. “AI e etica delle tecnologie”,
3. “Quale dialogo possibile tra le religioni sulla dignità del bambino nel mondo digitale?”

e poi, nella giornata di martedì 9 febbraio, l’evento “An Internet We Trust – Esplorando la sicurezza e il benessere nel mondo digitale” con 6 panel di confronto:

1. “Le istituzioni a confronto: i bambini e gli adolescenti al centro della sfida digitale”
2. “Essere cittadini nel XXI secolo tra sicurezza e privacy”
3. “I social network per i bambini e gli adolescenti: potenzialità e rischi”
4. “The international framework: new perspectives for a reliable Internet”
5. “Il diritto all’informazione per le nuove generazioni tra libertà e controllo”
6. “Quali prospettive per il benessere digitale delle future generazioni?”.

Gli incontri saranno tutti visibili sulla pagina Facebook e sul sito di Telefono Azzurro (al link il programma completo) e rilanciati da una serie di importanti media partner tra i quali Rai, Sky, Ansa, Repubblica, Avvenire e Vita.

Il Professore Ernesto Caffo, fondatore di Telefono Azzurro, dichiara: “Dobbiamo ascoltare i bambini e adolescenti nel loro percorso di crescita nel mondo digitale, accompagnandoli con strumenti di supporto educativo, emotivo e sociale, coinvolgendo le istituzioni, la società civile e le aziende. La riflessione comune che parte dalle conoscenze del bambino come soggetto di diritto dovrà permetterci di trovare risposte concrete affinché i rischi che il mondo digitale presenta possano essere prevenuti, e possano essere invece potenziate le opportunità che le nuove tecnologie offrono alle future generazioni”.

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