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Comitato editoriale Fondazione Ronald McDonald

Taglio del nastro per la prima Casa Ronald McDonald di Bologna

La nuova struttura di Fondazione per l’Infanzia Ronald McDonald è situata all’interno del Padiglione 4 dell’ospedale, un’area all'avanguardia con le unità dedicate alla cura dei neonati e delle mamme con gravidanza a rischio. Raddoppiano così i progetti della Fondazione a servizio dell’ospedale Bolognese: la Family Room, presente dal 2008, ha già accolto più di 2.000 famiglie

di Redazione

Inaugurata oggi, martedì 19 dicembre, la prima Casa Ronald McDonald di Bologna: la struttura, che sorge all’interno del Padiglione 4 dell’Irccs Policlinico di Sant’Orsola, dedicato alle unità per la cura perinatale, sarà messa a servizio di genitori e familiari dei bambini ricoverati in terapia intensiva e neonatologia e delle mamme dell’ostetricia.

L’evento si è aperto con un videomessaggio di Alessandra Locatelli, ministro per le Disabilità; sono intervenuti, Nicola Antonacci, presidente Fondazione per l’Infanzia Ronald McDonald Italia, poi per l’Irrcs: il direttore generale Chiara Gibertoni, il direttore di Neonatologia e Terapia Intensiva Neonatale  Luigi Tommaso Corvaglia e Gianluigi Pilu, direttore Dipartimento Ospedale della Donna e del Bambino.
Quindi Raffaele Donini, assessore alle politiche per la salute, Regione Emilia-Romagna, Claudia Giudici, Garante per l’infanzia e l’adolescenza della regione Emilia-Romagna e la consigliera comunale Roberta Toschi, presidente della Quinta commissione consiliare – Salute, welfare, politiche per le famiglie, la comunità e delle fragilità. Infine, Alberto Tomba, bolognese e  grande campione mondiale olimpico di sci.

Questa nuova struttura raddoppia la presenza della Fondazione Ronald McDonald all’interno del complesso ospedaliero bolognese, dove, dal 2008, è attiva una Family Room, uno spazio di accoglienza, sia in pernottamento che in daily-use, che ospita le mamme e le famiglie della Neonatologia situata presso il Padiglione 13. In 15 anni sono state accolte oltre 2.000 famiglie.

Una risposta ai bisogni

Numeri importanti che rispondono ad un bisogno altrettanto significativo: all’Irccs si registrano annualmente in media e solo per l’ambito pediatrico circa 3mila ricoveri e circa 2.700 interventi chirurgici. Per quanto riguarda le attività ambulatoriali i numeri salgono a circa 48mila e 500 prestazioni. Mentre sono oltre 2mila i bambini che nascono al Policlinico ogni anno. 

Ampliare i servizi delle realtà ospedaliere, dando la possibilità ai bambini ospedalizzati e alle loro famiglie di restare uniti in un momento difficile come quello della terapia ospedaliera è la mission della fondazione che si esplicita in un modello, quello del “Family Center Care”, che mette al centro del percorso di cura l’intera famiglia. 

Gli interventi

«Siamo di fronte a un esempio concreto del significato di umanizzare le strutture sanitarie, per avvicinare i servizi ai cittadini e curare il benessere delle famiglie che affrontano la malattia: un impegno ma soprattutto un valore in cui credo fermamente», afferma Raffaele Donini, assessore alle Politiche per la Salute della Regione Emilia-Romagna. «I pazienti più piccoli devono essere curati proteggendo il loro essere “bambini” il più possibile. Per guarire hanno bisogno di affetti vicini e di vivere l’ospedale in modo sereno. Un grande ringraziamento alla Fondazione per l’Infanzia Ronald McDonald per rendere possibile questo importante progetto». 

«Questo progetto è un’azione concreta che garantisce sia il diritto alla salute, alle cure e al benessere che il diritto alla continuità delle relazioni affettive ai bambini, alle bambine e ai loro genitori», il commento di Claudia Giudici, Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza della Regione Emilia-Romagna. 

La novità: la Casa Ronald dentro l’ospedale

«Siamo molto emozionati, questo è il nono programma di Fondazione Ronald McDonald Italia, che ci permette di entrare nei nostri 25 anni di attività celebrando un progetto importante e di impatto nella regione dell’Emilia-Romagna. Questa struttura ha caratteristiche di novità: è infatti la prima Casa Ronald che sorge all’interno di un ospedale, un passo in più rispetto al nostro format abituale di Family Room», afferma Nicola Antonacci, presidente di Fondazione per l’Infanzia Ronald McDonald Ets. 

da sx Antonacci, Tomba, Roti

«Fondazione Ronald ha voluto, inoltre, lavorare sull’estetica di questo luogo, dando voce alla cultura e alla bellezza, perché anche queste possono diventare parte integrante della cura della persona» ha aggiunto Antonacci. «In questi spazi infatti trova posto una grande opera dell’artista trentino Bruno Lucchi e le camere sono arricchite di decori che richiamano il “viaggio”, quello che tante famiglie affrontano per curare i propri figli lontano da casa».

«Avere un piccolo in cura rappresenta un momento di grande preoccupazione e coinvolgimento per le famiglie», commenta Chiara Gibertoni, direttore generale Irccs Policlinico di Sant’Orsola, «Ai pazienti, soprattutto i più fragili, garantiamo le migliori terapie e cure possibili ma l’impegno si estende anche al benessere dei loro cari. Siamo grati dalla Fondazione di darci una mano per offrire anche un altro spazio dedicato e protetto all’interno del Policlinico per stare vicino ai loro piccoli durante tutto il periodo di cura». 

La struttura

La Casa Ronald di Bologna – ricorda una nota – vuole essere un luogo familiare, confortevole e multifunzionale, che permetta alle famiglie di trovare sostegno e ascolto, senza doversi allontanare dall’ospedale e lasciare il proprio bambino. La struttura, di circa 300mq, è dotata di 5 camere da letto con bagno privato, un bagno per le aree comuni, cucina, sala da pranzo, lavanderia, una zona relax e una di intrattenimento con TV e un’area multifunzionale per lo smartworking. Sono inoltre previsti servizi e attività a supporto delle famiglie organizzati insieme ai volontari di Fondazione, dallo yoga, alla musica e a momenti di convivialità. 

La Casa Ronald di Bologna si aggiunge alle otto strutture di Fondazione Ronald già esistenti – nelle città di Roma, Firenze, Alessandria, Brescia, Milano. Un progetto – conclude la nota – reso possibile grazie anche al generoso contributo di partner e sostenitori, tra cui: McDonald’s e i suoi licenziatari, Coca-Cola Italia, Haier Europe, Unipol, Fabbri 1905, Universal Picture, Franke, MDB Architettura.

In apertura da sx Antonacci, Tomba, Basili, Donini e Roti – tutte le foto da ufficio stampa