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Siria: l’appello a Napolitano

Giacomo Guerrera, presidente Unicef Italia, si rivolge al Presidente Napolitano all'indomani dell'ennesima strage di bambini in Siria.

di Redazione

«Chiediamo al Presidente Giorgio Napolitano di unirsi a noi, alle ong e a tutti gli operatori di pace impegnati in Siria per ribadire con forza la centralità dei dettami della Convenzione sui Diritti dell'Infanzia e dell'Adolescenza spesso calpestati e vilipesi per logiche di cui a farne le spese, con la vita, sono i bambini. Non lo possiamo permettere. Non lo dobbiamo permettere». Sono queste le parole dell'appello di Giacomo Guerrera, presidenti di Unicef Italia, al Capo dello Stato. Un appello che arriva all'indomani dell'ennesima strage di bambini in Siria.

«Ogni giorno, oramai da quasi due anni, assistiamo sgomenti alla morte di migliaia di bambini vittime innocenti della guerra civile in Siria. Anche ieri 14 bimbi sono stati uccisi da raid di inusitata forza e violenza. La popolazione è in ginocchio, stremata dalla guerra e dalle condizioni metereologiche che, specie per le migliaia di siriani sfollati, rendono le condizioni di vita davvero difficili. L'Unicef dall'inizio delle ostilità lavora all'interno e all'esterno della Siria per garantire agli oltre 1,5 milioni di  bambini colpiti dal conflitto assistenza psicologica, protezione, beni di prima necessità, acqua e cibo ma la situazione non sembra migliorare e la notizia della morte di bambini giunge oramai quotidiana davanti ai nostri occhi rendendo noi tutti inermi, senza parole. Si sta uccidendo un'intera generazione aggiungendo odio ad altro odio e di questo passo il futuro non garantirà risultati migliori», dichiara il presidente dell'Unicef Italia Giacomo Guerrera.

«Per questo motivo mi rivolgo con angoscia e speranza al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano affinché si unisca all'Unicef nell'opera di sensibilizzazione dei cittadini italiani verso un conflitto, quello siriano, che sembra non finire mai, le cui morti pesano come macigni sulle coscienze di noi tutti», prosegue Guerrera. «Attraverso la sua forza e autorevolezza auspichiamo si levi un appello al nostro Paese a non voltare lo sguardo di fronte all'ennesimo eccidio della storia, all'ennesima guerra che produce morte e disperazione».