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Senegal, ecco come si combatte la migrazione forzata

L’associazione salesiana nell’aprile 2021 a Pakali, villaggio poverissimo nel cuore della savana senegalese, ha costruito una scuola e nel 2022 l’oratorio di Veligara Pont: un punto di ritrovo per centinaia di bambini che vivono nei villaggi intorno a Tambacounda. L'associazione ha ricevuto un premio dal ministero dell’istruzione del Senegal per il sostegno alla scuola dell’infanzia Galle soukab

di Nicola Varcasia

Il Ministero dell’istruzione del Senegal, tramite l’ispettorato dell’educazione di Tambacounda, ha consegnato l’attestazione di merito all’associazione Don Bosco 2000 per il sostegno alla scuola dell’infanzia Galle soukabe. «Questo premio ha per noi un grande valore, ci rende orgogliosi del duro lavoro che stiamo facendo per le generazioni future del Senegal, per garantire loro un futuro migliore, un’alternativa alla migrazione forzata», ha dichiarato Agostino Sella, presidente dell’Associazione.

Don Bosco 2000 ha contribuito all’inserimento scolastico di bambine e bambini provenienti da contesti di emarginazione e disagio, anche attraverso la donazione di appositi kit scolastici. Un sostegno, questo, che l’Associazione destina già dal 2016 anche ad altre scuole dei villaggi senegalesi, dove la dispersione scolastica è estremamente elevata.

Nell’aprile 2021 a Pakali, villaggio poverissimo nel cuore della savana senegalese, l’Associazione ha realizzato una scuola che possa definirsi realmente tale: con un tetto, gli infissi, il pavimento e banchi recapitati direttamente dall’Italia. E poi l’oratorio di Veligara Pont, inaugurato il 5 agosto 2022: un punto di ritrovo per centinaia di bambini che vivono nei villaggi intorno a Tambacounda.

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