Comitato editoriale Aism
Salvare la piscina riabilitativa? Parte la raccolta fondi
L’iniziativa è sostenuta da Intesa Sanpaolo che, in collaborazione con Fondazione Cesvi, ha messo a disposizione la propria piattaforma di crowdfunding. I lavori necessari di ammodernamento degli impianti di riscaldamento e raffreddamento consentirà una riduzione dei costi, scongiurando il rischio chiusura dell'impianto ligure
di Redazione
Salvare la piscina riabilitativa del Servizio riabilitazione dell’Associazione italiana sclerosi multipla Aism Liguria è l’obiettivo del progetto «Sclerosi multipla, la riabilitazione è cura!» dell’Aism, sostenuto da Intesa Sanpaolo che contribuirà con la propria piattaforma di crowdfunding dedicata a sostenibilità ambientale, inclusione sociale e accesso al mercato del lavoro per le persone in difficoltà, For Funding (qui la pagina dedicata), dove è già attiva una raccolta fondi dedicata. La Banca stessa parteciperà attivamente alla raccolta fondi devolvendo 2 euro per molti dei prodotti acquistati dai clienti in modalità online e con la compartecipazione alle donazioni di diverse società del Gruppo.
L’intenzione è di arrivare a raccogliere entro settembre 100mila euro (dal lancio del progetto, il 1 luglio, ne sono già stati raccolti oltre 42mila), che verranno destinati all’ammodernamento degli impianti di riscaldamento e raffreddamento della piscina riabilitativa e della palestra, interventi necessari e urgenti. Infatti, per far sì che la riabilitazione sia realmente efficace è la corretta e costante temperatura sia dell’aria che dell’acqua sono fondamentali. Inoltre, la nuova pompa di calore che verrà installata permetterà anche di ridurre sensibilmente i costi delle utenze e scongiurare il concreto rischio di chiusura dell’impianto stesso. Con la sostituzione dell’attuale Unità di Trattamento Aria della palestra, sarà anche possibile garantire il miglior microclima per le persone che svolgono riabilitazione a secco. A beneficiare degli interventi saranno circa 1.400 persone l’anno, di età compresa tra i 18 e i 90 anni, affette da sclerosi multipla e patologie correlate e seguite dal Servizio riabilitazione Aism Liguria: circa 150 sono utenti della piscina riabilitativa, 570 della palestra, i restanti 680 invece usufruiscono dei servizi domiciliari e ambulatoriali per interventi medici specifici.
«Negli ultimi 10 anni la ricerca scientifica ha fatto passi da gigante, ha garantito risposte di cura e dignità a tutte le persone con sclerosi multipla e patologie correlate, migliorando notevolmente la loro qualità di vita. Il nostro futuro non può che avere la ricerca quale motore trainante e la riabilitazione è fondamentale per le persone con sclerosi multipla e patologie correlate perché contribuisce a garantire l’indipendenza della persona, ridurre la disabilità e prevenire complicanze secondarie» dichiara Francesco Giuseppe Vacca, Presidente nazionale Aism. «Riteniamo, pertanto, lodevole l’impegno di Intesa Sanpaolo nel sostenere il progetto «Sclerosi multipla, la riabilitazione è cura!» attraverso il quale sarà possibile effettuare gli interventi necessari sulla piscina e nella palestra del Servizio riabilitazione Aism Liguria – mirati a garantire un adeguato microclima – per continuare a fornire trattamenti efficienti ed efficaci. L’impegno che chiediamo ai cittadini è quello di contribuire alla realizzazione di progetti come questo che possano offrire soluzioni in grado di fare la differenza nella vita quotidiana delle persone colpite, in questo caso, dalla sclerosi multipla e patologie correlate».
«Siamo orgogliosi di sostenere un progetto così importante per la comunità e le famiglie» sottolinea Andrea Perusin, responsabile della Direzione regionale Piemonte Sud e Liguria di Intesa Sanpaolo «In collaborazione con Fondazione Cesvi, che ci supporta nell’individuare le migliori iniziative e monitorarne in modo trasparente risultati e impatto generato, abbiamo selezionato il progetto di Aism perché risponde al bisogno di assistenza ma anche di autonomia delle persone, offrendo così un’importante opportunità di inclusione sociale».
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