Comitato editoriale

Preoccupazione per la fine dei Tribunali per i minorenni

L'associazione chiede di fare attenzione a «non sopprimere i diritti dei bambini e ragazzi privi di cure» insieme con la soppressione del tribunale per i minori. Non manca anche il timore che possa andare perso un patrimonio di esperienza e storia

di Antonietta Nembri

Preoccupazione è quella che esprime Sos Villaggi dei Bambini di fronte alla prospettiva della soppressione dei tribunali per i minorenni. La Commissione Giustizia della Camera, infatti, il 27 gennaio scorso ha approvato l’emendamento che sopprime il Tribunale per i minorenni e l’Ufficio del Pubblico ministero presso il Tribunale, introducendo sezioni specializzate per la persona, la famiglia e i minori presso i Tribunali ordinari.

«Siamo delusi dal vedere abbandonata la proposta iniziale del Governo che prevedeva l’istituzione di un Tribunale e un Ufficio specializzato e autonomo che accorpasse in sé tutte le competenze in materia di persona, famiglia e minorenni. Temiamo possa andare perso il patrimonio di esperienza e storia portati avanti dai Tribunali per i minorenni e che la tutela dei bambini e ragazzi sia ancora una volta messa a rischio», afferma Samantha Tedesco, responsabile area programma e Advocacy di Sos Villaggi dei Bambini.

L’organizzazione del resto si augura che la riforma non disperda l’esperienza della giustizia minorile italiana, definita in una nota un “patrimonio inestimabile”, e sottolinea ancora una volta «la necessità di salvaguardare l’interesse dei bambini e ragazzi privi di adeguate cure familiari».

«Per affrontare la complessa e articolata materia minorile occorre competenza» insiste Samantha Tedesco. «La comprensione delle situazioni di disagio dei bambini e delle famiglie in difficoltà richiede una cultura specifica. Soltanto uffici specializzati, con competenze esclusive ed esaustive, in linea con la normativa costituzionale e le raccomandazioni europee, possono permettere di coniugare esigenze di specializzazione con quelle di prossimità». Un aspetto da non trascurare sempre secondo Tedesco è che «il sistema di protezione dell’infanzia è già duramente compromesso dai tagli alla spesa pubblica. Non possiamo permettere che i diritti dei bambini e ragazzi privi di adeguate cure vengano soppressi!»

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