Premio all’Hospice di Marina di Massa

C’è una sanità che funziona, ma purtroppo non fa quasi mai “notizia”; a volte è anche preponderante rispetto alla cosiddetta “malasanità”, ma proprio perché non si trova mai nel cono di luce dei riflettori dei Media, sembra quasi che non esista.

Il Premio “La Sanità che funziona”, promosso dall’Associazione Promidea di Carrara, è nato invece proprio per portare in primo piano i casi più virtuosi e proporli all’attenzione dell’opinine pubblica.

Il Premio – alla sua prima edizione – è stato assegnato all’Hospice per malati oncologici del Centro “S. Maria alla Pineta” Fondazione Don Gnocchi di Marina di Massa, nel corso di una cerimonia tenutasi oggi, 12 ottobre, alla Biblioteca Comunale di Carrara. Il riconoscimento è avvenuto grazie alle numerose e positive segnalazioni giunte all’Associazione Promidea da parte di singoli cittadini e organi di informazione locali, “per la grande professionalità dimostrata, la capacità, l’umanità e l’efficienza del proprio personale”.

Il Premio è stato ritirato dalla dottoressa Egidia Cantisani, Responsabile medico dell’Hospice, con una rappresentanza di operatori. Il Centro Residenziale Cure Palliative di Marina di Massa, meglio noto come Hospice, è operativo dall’estate 2012 in regime di convenzione con l’Azienda USL 1 di Massa Carrara. La struttura è dotata di 20 posti letto (10 per i pazienti e 10 per i familiari e accompagnatori) ed accoglie persone affette da patologia oncologica in fase avanzata e malati terminali destinatari di cure palliative. Ogni stanza  dell'hospice dispone di un posto letto aggiuntivo, che consente la permanenza di un familiare 24 ore su 24, con la possibilità di consumare i pasti insieme al proprio congiunto. L’èquipe operativa è composta da medici oncologi, infermieri professionali, psicologi, terapisti della riabilitazione, infermieri professionali e operatori socio-sanitari.

In seno alla Fondazione Don Gnocchi, l’Hospice di Marina di Massa si affianca al già esistente Hospice “S. Maria delle Grazie” di Monza, inaugurato nel 1999, vero e proprio progetto-pilota in Italia: in questi dieci l’estensione dell’impegno della “Don Gnocchi” a favore dei malati oncologici in fase terminale ha rappresentato una frontiera avanzata nell’ottica di prosecuzione di quell’atteggiamento di prossimità verso i più sofferenti e bisognosi, che contraddistingue da sessant’anni l’Opera voluta dal beato don Carlo Gnocchi.