Comitato editoriale Lav

Orsi, fine attività con i turisti per i Bear Ambassador in Trentino

Mentre in Abruzzo sono stati individuati, all’interno del Parco, i cuccioli di Amarena, nel Nord Italia si è conclusa la terza edizione dell’attività della Lega anti vivisezione in collaborazione con il Parco naturale Adamello Brenta, per educare i cittadini alla pacifica convivenza con gli orsi. Per gli animalisti Lav il 2023 è un anno difficile caratterizzato dall’odio fomentato da Fugatti nei confronti dei plantigradi

di Antonietta Nembri

Si è conclusa domenica scorsa la terza edizione delle attività dei Bear Ambassador, che ha visto l’impegno di 48 volontari della Lav distribuiti in 7 fine settimana, nel corso dei quali sono stati contattati circa 4mila cittadini illustrando loro le buone pratiche da seguire quando ci si addentra nei luoghi abitati dagli orsi, con lo scopo di prevenire e gestire in piena sicurezza possibili incontri con i plantigradi.  

L’attività dei volontari

L’attività si è svolta in Val di Genova, in collaborazione con il Parco Naturale Adamello Brenta, proprio con l’obiettivo di diffondere le migliori e più aggiornate informazioni scientifiche allo scopo di prevenire possibili incidenti. 

«L’attività svolta quest’anno dai volontari della Lav ha richiesto quindi ancora maggiori attenzioni nell’approcciare i cittadini, che però si sono dimostrati sempre estremamente interessati alle informazioni loro fornite», dichiara Massimo Vitturi, responsabile Lav, Animali Selvatici «è innegabile comunque che la campagna d’odio scatenata da Fugatti nei confronti degli orsi abbia attecchito, come dimostrato dal fatto che sono stati esclusivamente alcuni cittadini trentini i più refrattari al dialogo con i nostri volontari».

Una situazione difficile e strumentalizzata

Quest’anno, sottolinea una nota della Lega anti vivisezione, è stato caratterizzato dal gravissimo fatto di sangue che ha visto la morte di un uomo a seguito di un incidente avvenuto con un orso. La conseguente strumentalizzazione di quanto accaduto, da parte del presidente della Provincia di Trento, non ha fatto altro che peggiorare ulteriormente la situazione. Fugatti ha soffiato sul fuoco delle legittime preoccupazioni dei cittadini, creando due fazioni, pro e contro gli orsi, creando così una frattura sociale e soprattutto facendo nulla di concreto per favorire realmente la sicurezza dei cittadini. 

Un gruppo di Bear Ambassador – foto da lav.it

I Bear Ambassador della Lav hanno consegnato ai cittadini migliaia di kit composti da alcune borse in materiale biodegradabile, utili per riportare a valle eventuali resti di cibo prodotti durante le escursioni.

È fondamentale, infatti, che gli orsi non possano accedere al cibo di origine umana, altrimenti sarà normale per loro mettere in relazione le aree antropizzate con la disponibilità di cibo, addentrandosi senza paura nelle zone urbanizzate alla ricerca di cibo e venendo così marchiati come “orsi confidenti”. 

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Le regole per prevenire incidenti con gli orsi

Le semplici ma importanti regole, messe a punto con la supervisione del Parco naturale Adamello Brenta, che i Bear Ambassador della Lav hanno trasmesso ai tanti cittadini incontrati nel corso dell’attività, hanno consentito di prevenire concretamente possibili incidenti con gli orsi che, come ben sappiamo, oltre a comportare conseguenze per le persone, si risolvono sempre con l’uccisione oppure l’incarceramento a vita dell’orso. 

Abruzzo, avvistati i cuccioli di Amarena

In questi giorni inoltre, il mondo dei plantigradi è al centro dell’attenzione non solo in Trentino, ma anche in Abruzzo dove nei giorni scorsi è stata uccisa a fucilate l’orsa Amarena, che solo pochi giorni prima della morte era stata vista passeggiare pacificamente con i suoi cuccioli nel centro abitato di San Sebastiano dei Marsi. La preoccupazione di tutti, animalisti e responsabili del parco si è rivolta verso i due piccoli che si temeva non fossero ancora in grado di nutrirsi autonomamente.
Alla notizia del ritrovamente, Massimo Vitturi, ha espresso la soddisfazione degli  animalisti nell’apprendere che «il Parco nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise ha avvistato i due cuccioli di Amarena assieme, all’interno dell’area protetta, in una situazione in cui uno dei due si stava alimentando autonomamente raccogliendo frutta da un albero».

Il futuro dei piccoli orsi

«Questa è una bellissima notizia che conferma che i due cuccioli sono vivi e stanno bene. Ora la nostra preoccupazione è per il loro futuro», continua i responsabile Lav Animali selvatici. «Zoologi esperti di orsi affermano che ce la possano fare a superare l’inverno, anche se potranno trovarsi di fronte diverse minacce, quali predatori e altri maschi adulti. Allo stesso tempo gli esperti mettono in guardia dall’ipotesi di catturare i cuccioli, perché potrebbero abituarsi alla presenza umana e quindi al successivo rilascio in natura assumerebbero comportamenti confidenti che li condurrebbero ad avvicinarsi agli insediamenti umani, con conseguenze molto rischiose per loro e che abbiamo già visto in Trentino».

«Noi confidiamo nella competenza e responsabilità degli operatori e del direttore del Parco e siamo certi che faranno la scelta migliore per assicurare la miglior vita possibile ai due cuccioli, perché possano diventare adulti e simboli della presenza di Amarena che nonostante la crudeltà umana continuerà ad essere presente in quegli splendidi territori», conclude il responsabile Lav.

In apertura photo by Janko Ferlič on Unsplash


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