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Non autosufficienza: nel gruppo nominato da Orlando mancano le persone con disabilità
Fish e Fand chiedono un incontro al ministro Orlando per un confronto sull'avvio della riforma della non autosufficienza. «Il gruppo nominato oggi sia integrato con i rappresentanti delle due principali organizzazioni che si occupano di disabilità»
di Redazione
FISH e FAND, le due principali organizzazioni italiane che si occupano di disabilità, chiedono al Ministro Andrea Orlando un incontro per avviare un confronto sulla riforma della non autosufficienza, prevista all’interno del PNRR: temi specifici che hanno un impatto sostanziale sulla qualità di vita delle persone con disabilità e delle loro famiglie.
Il ministro del Lavoro, intervistato da Milena Gabanelli, ha evidenziato la necessità di avviare un processo di riforma del piano per la non autosufficienza: si tratta di una riforma che FISH e FAND chiedono da tempo ai vari governi che si sono succeduti negli ultimi anni, sottolineando in particolare la necessità di personalizzare gli interventi di presa in carico delle persone non autosufficienti, sia che vivano all’interno del nucleo familiare, al loro domicilio, sia che vivano nelle strutture residenziali e semiresidenziali.
«Una riforma dell’attuale sistema di welfare non potrà che passare attraverso un forte ancoraggio ai paradigmi della Convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità, della piena ed effettiva attuazione del secondo programma biennale del governo sulla disabilità, della ridefinizione dei rapporti tra Stato-Regioni ed Autonomie Locali, chiarendone, in questo senso, i compiti, i vari livelli di governo e le responsabilità», dicono FISH e FAND, nel chiedere un incontro al ministro Orlando. Questo percorso che l’Italia si appresta ad avviare «richiede, necessariamente, un confronto urgente con il mondo delle persone con disabilità e le associazioni che le rappresentano», commenta Vincenzo Falabella, presidente della Fish. «Per questo chiediamo che il gruppo appena istituito dal ministro Orlando e denominato "Interventi sociali e politiche per la non autosufficienza", sia integrato con i rappresentanti delle due principali federazioni delle persone con disabilità».
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