Comitato editoriale Agesci

Nell’anno del 50esimo al centro l’educazione sulle parole di Francesco: «Tutti dentro»

Si è concluso il 50° Consiglio generale dell'Associazione Guide e Scout cattolici italiani che si è tenuto a Bracciano con la partecipazione di circa 400 fra consiglieri generali, capo guide e capi scout, presidenti del Comitato nazionale e assistenti ecclesiastici generali che hanno accompagnato l’Agesci in questi 50 anni di storia. Rinnovati anche diversi incarichi

di Redazione

Il 50° Consiglio generale dell’Agesci “Capi e ragazzi per un mondo migliore”, conclusosi domenica 28 aprile ha dato inizio alle celebrazioni dei 50 anni dalla fondazione dell’Associazione, segnando così – si legge in una nota – l’inizio di un tempo di festa, un tempo di speranza e di rinnovato slancio che coinvolgerà tutte le realtà scout del Paese e che si protrarrà fino al Consiglio del 2025. 

In apertura è stato dedicato un momento alla memoria della nascita dell’Agesci, con i racconti di Attilio Favilla, Ottavio Losana, Maria Scolobig e Giovanella Baggio protagonisti della fondazione avvenuta il 4 maggio del 1974 dall’unione dell’Associazione Guide Italiane – Agi e dell’Associazione Scout Cattolici Italiani – Asci.

Il cardinale Zuppi con i vertici dell’Agesci – Foto di Andrea Pellegrini

Durante le giornate di lavoro fra le tante istanze, sono state approvate le proposte di modifica allo Statuto, per conformarsi alla normativa del Terzo settore, e di modifica al Regolamento metodologico, per l’integrazione dei contenuti emersi dal percorso “Educare alla vita cristiana”. 

I lavori del Consiglio generale

Sempre in ambito educativo sono stati approvati il documento “Linee guida sulla partecipazione e contribuzione dei ragazzi e delle ragazze” e la nuova specialità di Amico degli anziani, mentre è stata avviata la riflessione sulla presenza di Rover e Scolte (età 16-21 anni) in interventi di Protezione civile. Sono stati altresì approvati i modelli unitari per i percorsi di Formazione Capi e, sempre in ambito formativo, è stato deliberato di dare ulteriore impulso ai temi della pace e della cura del creato, da ricercare anche con collaborazioni esterne all’Associazione. Il Consiglio ha inoltre deliberato sul tema dello sviluppo dello scautismo e dell’impegno educativo in contesti di marginalità del Paese.

Un momento dell’incontro con il cardinale Matteo Zuppi – foto di Matteo Bergamini

Nella terza giornata ospite S.Em. il Card. Matteo Zuppi, presidente della Conferenza Episcopale Italiana: «Sono molto contento di essere qui, per quello che siete e per quello che stiamo vivendo. Aiutate migliaia di ragazzi a scegliere cosa vogliono essere. Credo molto nella semplicità e nella gentilezza: di fatto curate la fragilità dei ragazzi con la migliore medicina». Torna forte il tema della pace con l’invito del cardinale Zuppi a tutti i presenti di stare accanto a chi perde tutto e di capire quanto è grande il dono della pace per combattere la violenza, l’odio, l’ignoranza e la prevaricazione.

Rinnovo degli incarichi

Molti gli incarichi rinnovati: è stata eletta la nuova Capo Guida Giorgia Caleari, l’Incaricato nazionale al Coordinamento metodologico Ivano De Biasio, l’Incaricato nazionale alla Formazione capi Francesco Pergolesi, l’Incaricata nazionale all’Organizzazione Loredana Sasso, l’Incaricata nazionale alla Branca Lupetti e Coccinelle (fascia dagli 8 agli 11 anni) Rossella D’Arrigo; l’Incaricata nazionale alla Branca Esploratori e Guide (fascia dai 12 ai 16 anni) Michela Abati; l’Incaricato e l‘Incaricata nazionali alla Branca Rover e Scolte (fascia dai 16 ai 21 anni) Elena Marengo e Giuseppe Meli.

Le benemerenze

Nel corso dei lavori del Consiglio generale sono state conferite le benemerenze a Franco Vaccari, fondatore e presidente di Rondine cittadella della pace (Arezzo) per “il suo impegno a favore della pace costruita su percorsi di dialogo e di riconciliazione” e alla Comunità capi del Casal di Principe 1, che nel 2022 ha fondato il gruppo scout nel territorio dove la camorra trent’anni prima aveva ucciso don Peppe Diana, un riconoscimento per “l’aver piantato un seme, che ha messo radici e germinato in un territorio bisognoso di credere che un futuro diverso è possibile”.

In apertura foto di Matteo Bergamini – tutte le foto da Ufficio stampa

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