Comitato editoriale Avis

Medici specializzandi nei centri trasfusionali: una piattaforma per candidarsi

Avis Nazionale lancia la piattaforma online attraverso la quale i medici specializzandi possono manifestare la propria disponibilità a collaborare anche in forma retribuita per le attività trasfusionali

«Raccogliere le disponibilità dei medici specializzandi significa andare incontro alle esigenze dei vari centri trasfusionali, troppe volte in difficoltà per la carenza di personale sanitario». Il presidente di Avis Nazionale Gianpietro Briola annuncia la nascita della piattaforma attraverso la quale i medici in formazione potranno manifestare la propria disponibilità a collaborare anche in forma retribuita per le attività trasfusionali.

Avis Nazionale ha sottoscritto con le due sigle Anaao – Assomed (il sindacato dei medici e dirigenti sanitari italiani) e con l’associazione Als – Liberi specializzandi un accordo che dà seguito all’approvazione da parte della Camera dei Deputati degli emendamenti al cosiddetto decreto Milleproroghe che garantiscono ai medici in formazione specialistica “la possibilità di prestare la propria collaborazione con le associazioni non più soltanto in forma volontaria e gratuita, ma anche in forma occasionale con contratto libero-professionale”. Un passo avanti importante sul sentiero che porta a dare una risposta concreta alla carenza di personale sanitario in ambito trasfusionale.

Il presidente di Avis Nazionale Gianpietro Briola auspica che questa collaborazione, che viene presentata in un periodo dell’anno tradizionalmente critico per i volumi di sangue ed emocomponenti raccolti, «fornisca una spinta decisiva per consolidare ancora di più l’autosufficienza nazionale di globuli rossi e per aiutarci a centrare, quanto prima, quella di farmaci plasmaderivati». Pierino di Silverio, segretario nazionale Anaao – Assomed definisce l’accordo «la naturale conseguenza di una normativa da noi fortemente auspicata e ottenuta, ovvero la retribuzione dei medici specializzandi che, in quanto professionisti che erogano salute, devono essere retribuiti quando compiono qualsiasi atto medico. Si lavora gratuitamente non in forma obbligata, ma soltanto se si decide autonomamente di farlo come attività di volontariato. Sono certo che migliaia di professionisti risponderanno a questa richiesta di disponibilità e non possiamo che plaudere ad Avis per voler assumere medici specializzandi».

Il presidente nazionale Als Massimo Minerva definisce «lungimirante» l’approccio di Avis: «Davanti a un inquadramento formativo fermo al 1999, in cui i medici specializzandi sono retribuiti 1650 euro al mese e sono costretti a subire decine di incompatibilità lavorative, questa opportunità ha una triplice finalità: formativa, lavorativa e retributiva».

Come funziona

La piattaforma online è lo strumento attraverso il quale i medici già in formazione e coloro che inizieranno il loro percorso formativo a fine 2024 possono manifestare il proprio interesse: coinvolge le sedi regionali che hanno manifestato la volontà di promuovere e beneficiare di questa opportunità e che contribuiscono a circa l’85 per cento dell’intera raccolta associativa nazionale. Si tratta di Basilicata, Calabria, Emilia-Romagna, Liguria, Lombardia, Marche, Piemonte, Sardegna, Sicilia, Toscana e Veneto.

Come comunicare la propria adesione: una volta effettuato l’accesso da questo link, occorre inserire i dati personali e la regione di interesse per svolgere l’attività sanitaria richiesta. A quel punto, una volta accettata l’informativa per il trattamento dei dati personali, sarà possibile inviare il modulo. Intanto, è in programma a settembre un ciclo di webinar e un vademecum per illustrare nel dettaglio l’attività del medico specializzando nei centri di raccolta, con i suoi obblighi legali e assicurativi.

L’immagine è di Avis.

Nessuno ti regala niente, noi sì

Hai letto questo articolo liberamente, senza essere bloccato dopo le prime righe. Ti è piaciuto? L’hai trovato interessante e utile? Gli articoli online di VITA sono in larga parte accessibili gratuitamente. Ci teniamo sia così per sempre, perché l’informazione è un diritto di tutti. E possiamo farlo grazie al supporto di chi si abbona.