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Marracash, Levante ed Elodie cantano per i minori stranieri non accompagnati

I tre talent sono i protagonisti del progetto “L’Italia che vorrei”. In questi giorni Marracash e Levante hanno incontrato i ragazzi di CivicoZero a Torino, a cui seguirà, nelle prossime settimane, l’incontro con Elodie nel centro di Roma. Dal 2015 a oggi CivicoZero Torino ha accolto 1780 tra ragazzi e ragazze migranti non accompagnati, mentre lo spazio di Roma 7988

di Redazione

La partnership tra Lavazza e Save the Children entra nel vivo con i tre talent protagonisti del progetto “L’Italia che vorrei”, che incontrano i ragazzi e le ragazze coinvolti nel progetto CivicoZero dell’Organizzazione. In questi giorni, infatti, Marracash e Levante hanno incontrato i ragazzi di CivicoZero a Torino, a cui seguirà, nelle prossime settimane, l’incontro con Elodie a Roma.

«Una collaborazione», spiega l'organizzazione in una nota, «quella tra Save the Children e Fondazione Lavazza, che sostiene dal 2020 il progetto CivicoZero e da oltre 20 anni supporta altri progetti dell’organizzazione e che oggi si concentra sull’iniziativa di Lavazza Qualità Rossa "L’Italia che vorrei", un racconto condiviso che comincia dalla quotidianità dei piccoli gesti, come quello di prendere un caffè. Equa è l’Italia che vorrebbe Marracash, Giusta è come la immagina Levante e Libera come la sogna Elodie. Ognuno dei tre talent, ha rappresentato il nostro Paese con valori che rimandano all’immagine di un’Italia che non discrimina, libera e che sostiene i talenti dei giovani. I tre artisti, infatti, rappresentano un’Italia in continua evoluzione e riescono a parlare al cuore dei giovani soprattutto attraverso la musica. È proprio per questo che Lavazza ha deciso di sostenere le ragazze e i ragazzi del progetto Civico Zero di Save the Children, centri dislocati in 4 città italiane (Roma – in partnership con la coop Civicozero onlus; Milano; Catania; Torino – in collaborazione con la Città di Torino), rivolti principalmente a minori stranieri non accompagnati e neo maggiorenni (fino a 21 anni) per fornire supporto, orientamento e protezione con particolare attenzione ai minori a rischio di devianza, marginalizzazione ed esclusione sociale, al fine di sostenere ragazze e ragazzi nel loro percorso di inclusione e autonomia».

«In un momento storico nel quale la complessità degli eventi fa emergere ostacoli e divisioni che attraversano la società, con il progetto "L'Italia che vorrei," Lavazza si fa portavoce di un invito a cogliere il valore della differenza quale risorsa ed elemento di ricchezza collettiva e si apre e fa proprie storie di uguaglianza e integrazione. In linea con questo messaggio di apertura e inclusione abbiamo scelto di sostenere i giovani di Civico Zero. Abbiamo creato una ‘Basement Café Room” nella sede di Roma, dedicata alla realizzazione di podcast, e una in quella di Torino, dedicata alla musica, quale linguaggio universale in grado di favorire la comunicazione e la condivisione tra culture diverse, con l’obiettivo di fornire a questi giovani un’opportunità per acquisire sicurezza in sé stessi, e avere a disposizione gli strumenti per trovare il loro posto in un’Italia libera, giusta ed equa», commenta Carlo Colpo, marketing communication cirector and brand home director del Gruppo Lavazza.

«CivicoZero», continua la nota, «è un vero e proprio laboratorio di inclusione e socializzazione che si è avvalso, adesso, della professionalità di Lavazza, che ha scelto le due sedi di Torino e di Roma per realizzare le Basement Café Room, vere e proprie stanze attrezzate dove i giovani possono svolgere varie attività. A Roma, infatti, la Basement Café Room è dedicata alla produzione e al montaggio dei podcast, un altro nuovo mezzo che ragazze e ragazzi utilizzano per far sentire la propria voce. A CivicoZero Torino, invece, la Basement Room è una vera e propria sala di registrazione insonorizzata, dove i ragazzi stanno partecipando a un laboratorio di libera espressione musicale, proposto dall’associazione Large Motive, che permetterà loro, attraverso la musica, di prendere parola ed elaborare il proprio vissuto, spesso molto complesso. Ed è proprio qui che Marracash e Levante hanno incontrato i ragazzi e le ragazze del progetto. Gli artisti, in due giornate diverse, si sono confrontati con i giovani di CivicoZero ascoltando le loro storie e le loro esperienze nella sala di registrazione e hanno voluto sentire dal vivo alcune produzioni realizzate da loro. Un’esperienza unica per chi ha partecipato alle Basement Room, che verrà riproposta nei prossimi giorni anche con Elodie, che visiterà lo spazio di Roma. Dal 2015 a oggi CivicoZero Torino ha accolto 1780 tra ragazzi e ragazze migranti non accompagnati, mentre lo spazio di Roma 7988».

«La partnership tra Save the Children, Lavazza e Fondazione Lavazza, è arrivata a celebrare i suoi 20 anni ed è basata sui valori comuni che hanno contraddistinto tutti i progetti portati avanti fino ad ora. Siamo particolarmente felici di aver avviato anche questa collaborazione sul progetto Civico Zero. Un programma ambizioso che ha già visto i primi risultati tra i ragazzi e le ragazze che vi hanno partecipato. L’Italia equa, giusta e libera, descritta nelle parole dei tre talent che hanno aderito all’iniziativa, è quella che Save the Children cerca di costruire ogni giorno, grazie all’integrazione, all’ascolto, al supporto e all’educazione. Con il sostegno di Lavazza, oggi percorriamo un altro pezzo di strada sicuri che questa collaborazione stia andando nella giusta direzione”», dice Giancarla Pancione Direttrice Marketing e Fundraising di Save the Children. Al progetto “L’Italia che vorrei” è associata anche una piattaforma virtuale di consumer experience e un concorso per assistere live o in streaming alle esibizioni dei tre artisti. I tre appuntamenti sono previsti per l’estate 2023 in tre città italiane.

CivicoZero

Il progetto CivicoZero di Save the Children nasce a Roma nel 2009 – in partnership con la coop Civicozero onlus – come risposta alla necessità di creare un centro per il supporto, orientamento e protezione per minori e neomaggiorenni stranieri, con particolare attenzione ai minori stranieri arrivati nel nostro Paese non accompagnati. I minori migranti possono essere particolarmente a rischio di tratta o gravi violazioni come lo sfruttamento economico o sessuale, l’abuso, il maltrattamento e la violenza. I centri CivicoZero rivolti a minori stranieri e neo maggiorenni (fino a 21 anni) si trovano nelle città di Catania, Milano, Roma, Torino. Nei 10 anni di attività CivicoZero si è affermato come spazio di incontro, laboratorio di inclusione sociale e cittadinanza, attraverso la creazione di percorsi di partecipazione. Il progetto garantisce un luogo sicuro per ridurre il numero delle ore che minori e giovani adulti trascorrono in strada e di attività di accompagnamento ai servizi in base alle necessità di ragazzi e ragazze. L'obiettivo del progetto è duplice. Da una parte quello di proteggere minori stranieri soli e giovani adulti in situazione di marginalità sociale, sottoposti a rischio di sfruttamento e abuso. Dall’altro quello di facilitare il loro inserimento nel sistema di accoglienza nazionale e la loro inclusione nella società. CivicoZero opera con un approccio multidisciplinare, lavorando in forte sinergia con il territorio e avvalendosi della mediazione interculturale in modo trasversale a tutte le attività, al fine di porre l’ascolto del minore al centro del proprio intervento.

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